Un borgo sulla sommità di una collina, dove la vista spazia sulle colline dell'Oltrepò e del Piacentino, a cavallo tra Lombardia ed Emilia. Intorno al castello, antichissimo di origini ma seicentesco nell'aspetto attuale, si raccolgono case rurali del 17° secolo lungo un viale che porta a una chiesa neoclassica.
Il progetto di ristrutturazione è iniziato negli anni '80, con l'intento di un recupero edilizio totale, che riportasse il borgo al suo antico essere, quando tante famiglie vi abitavano e l'azienda era piena di vita. L'intento è stato di trasformare le abitazioni dei contadini in appartamenti per gli ospiti dell'azienda, per offrire un ambiente dove si potesse respirare storia, arte e cultura del vino.
Ogni appartamento ed ogni stanza è costruita poco a poco, ognuna con un'anima sua particolare (c'è la Casa di Clara, la Casa di Paola, la Casa di Adriana, la Casa di Mirella, ecc.).
Il complesso degli appartamenti all'esterno, è stato unificato da un intonaco di calce colorato in rosso, ma all'interno ogni casa è diversa dall'altra: una è gialla, una è rosa, (tutte comunque rigorosamente con colori a calce più ossidi), una è a mattoni a vista, l'altra con muri in parte lasciati a pietra.
All'interno per le scale, i mobili, i tavoli, si utilizzano solo i legni provenienti da alberi dell'azienda. Ogni casa ha la sua essenza: l'olmo, il cedro del Libano, il tasso, il cipresso, il ciliegio.