- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: N/A
- Superficie vitata: N/A
- Bottiglie prodotte: N/A
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: N/A
- Export: N/A
- Contatti e Ospitalità
- Referente: N/A
- Visite in azienda: Si
- Lingue parlate: Inglese, Italiano
In tutto il territorio cui fanno riferimento le Cantine Riunite la coltivazione prevalente è quella dei vigneti ad alberello, detto anche "alberello calabrese classico", coltivazione per altro consigliata nel disciplinare di produzione del DOC Melissa e del DOC Cirò.La superficie vitata, in base alle dichiarazioni rese al Catasto Viticolo istituito con Reg. CE 1294/96, è di circa ha 2.900 - purtroppo leggermente inferiore agli ettari attesi - mentre risultano più che raddoppiate il numero delle imprese viticole.
Nonostante le limitate dimensioni delle aziende, negli ultimi tempi, grazie anche al Reg. CE 1493/99, la meccanizzazione della coltura è migliorata, per cui si assiste ad una discreta riduzione dei tempi di lavoro e, conseguentemente, dei costi di produzione.
I disciplinari prevedono una produzione di uva max consentita (per ettaro) di 115 qli/ha, produzione media per ettaro di 80 qli e resa dell'uva in vino del 70% circa. I sistemi di allevamento "ad alberello", presenti nei vigneti più vecchi - nei quali la densità è maggiore, con sesti più stretti (1,00 x 1,00 - 1,60 x 0,80 - 1,80 x 0,90) e conseguenti difficoltà alla meccanizzazione - sono stati in parte gradualmente sostituiti dal "cordone speronato", adottato nei vigneti più recenti - con sesti molto più larghi (2,00 x 1,00 - 2,20/2,50 x 1,25/1,50) e facilmente meccanizzabili - senza modificarne la resa, al fine di non alterare le caratteristiche delle uve e dei vini.
Anche la tecnica colturale ha raggiunto significativi passi avanti con l'utilizzazione di macchine innovative sia per la gestione del suolo (arature e concimazioni organiche), sia per la difesa fitosanitaria (mediante metodi di produzione integrata e/o biologica).
I vitigni più diffusi nell'area del Cirò e del Melissa sono il Gaglioppo (per i vini rossi) 80%, Greco Bianco (per i vini bianchi) 15%, Trebbiano bianco 4% e altri vitigni di trascurabile entità 1%. Recentemente sono stati introdotti vitigni internazionali come lo Chardonnay e altri definiti miglioratori come ad es. Cabernet, Sauvignon, ecc..
Grande interesse si sta ponendo per il recupero di vitigni autoctoni come il Magliocco Canino, Nerello Capuccio, Aglianico, Lacrima, Prunesta, Greco nero, S. Severina o Colorino, Ciliegiolo, Nero d'Avola. Alcuni di questi vitigni minori sono più meritevoli per ottenere vini tipici di " nicchia" richiesti da consumatori appassionati.
Dell'antico vitigno "Gaglioppo" tipico del famoso Cirò e del Melissa esistono diversi cloni, che sono sottoposti già da qualche anno alla ricerca di selezione clonale.
I vini Cirò e Melissa vantano un illustre passato e sono sostanzialmente il nucleo originario della cultura organizzata della vite e del commercio vitivinicolo dell'intera regione. Il Cirò e il Melissa hanno trovato un buon mercato certamente aperto ad un sostanziale ampliamento. Il Cirò, in particolare, viene esportato in tutto il mondo, conquistando consensi ed apprezzamenti da parte del consumatore più esigente. Negli ultimi tempi si stanno effettuando grandi sforzi per cercare di riqualificare e diversificare le produzioni dei citati qualificati vini.
D.P.R . 2 aprile 1969
Riconoscimento della denomin