Il Frantoio Ballarini rappresenta uno dei più importanti simboli storici della cultura del lavoro nella Val Tramigna, penultima vallata dell’est veronese: essendo ricca d’acqua, ha registrato nei secoli un’intensa attività legata ai mulini da grano e da frantoio. Dal 1200 si trovano tracce della presenza del mulino-frantoio allora di proprietà dei monaci Benedettini di Badia Calavena, nella confinante Val d’Illasi alta. Nell’Archivio Pompei del 1705 (archivio della Famiglia latifondista che occupava i terreni in parte della Valtramigna, avuti in concessione dalla Repubblica di Venezia) viene riportato il modo in cui doveva essere utilizzata l’acqua della Fontana del fiume Tramigna, il corso d’acqua che attraversa Cazzano di Tramigna è il più importante del feudo Pompei: per irrigare i campi, per macinare il grano e per il beneficio comune in orari e giorni prestabiliti. La limitata disponibilità dell’acqua dell’adiacente Val d’Illasi ha dato luogo, nel tempo, al continuo accendersi di conflitti. Nel 1827 il parroco d’Illasi, don Vincenzo Ruzzenenti, lo acquistò dai Conti Pompei. Il reddito derivante dal mulino veniva usato per aiutare le sofferenze delle persone più povere della parrocchia. Per questo veniva chiamato “Il mulino dei poveri”. Aveva macine orizzontali di pietra. Per le piccole quantità di grano si usavano le macine di pietra francese. Nel 1852 fu ceduto ad un’Opera Pia, la quale aveva difficoltà a pagarne le relative tasse. Così vennero pagate dall’affittuario del mulino Giobatta Marchi. Successivamente la legge nazionale obbligava la concentrazione delle Opere Pie, si costituì la Congregazione di Carità. Questa prese i soldi derivanti dal mulino dei poveri e li investì in Cartelle del debito pubblico. Nel 1915 i redditi del mulino dei poveri andarono ai figli dei soldati richiamati in guerra. Nel 1926 il mulino dei poveri viene acquistato dalla famiglia Ballarini ed inizia da li il costante percorso del frantoio. Attualmente nel frantoio lavora la terza e quarta generazione dei Ballarini, con la stessa passione e tradizione olearia da sempre! La 5^ generazione è ancora piccolina ma già ha dato il nome ad un’etichetta selezione di olio vigoroso e pieno di energia e già prova interesse e curiosità per questo mondo artigiano unico, ma anche faticoso, ma anche qualitativo che ci contraddistingue!