A Marsala il formaggio diventa un progetto di rilancio della cultura del territorio.
L’idea porta la firma di Giovanni Impicciché presidente dell’Associazione provinciale allevatori Trapani e consigliere comunale di Petrosino.
Figlio d’arte, quarta generazione di una storica famiglia marsalese di pastori, è anche il titolare di un’azienda zootecnica unica nel suo genere perché ricavata in una vecchia cava di tufo recuperata a giardino.
A cinque chilometri dalla cittadina sul versante Mazara del Vallo, qui prende vita un sistema a filiera chiusa, con 600 capi di pecore della razza Valle del Belice ed una produzione di 25 tipologie di formaggi, ciascuno di questi frutto di una tradizione tramandata di padre in figlio.
Esclusivamente lavorati con il latte crudo, per Giovanni i suoi formaggi sono però più espressioni di un’arte che inglobano la storia e l’identità della cultura marsalese; una vera icona della cultura materiale e immateriale.
I formaggi tradizionali, come il Piddiato, formaggio a pasta filata riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole, o il Garibaldino, in due varianti rosso e nero, opera inedita del produttore in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, assieme alle altre produzioni tipiche del Caseificio Impiccichè e del suo staff artistico, tra cui anche il Club del Libro a.s.l.b. di Brusselles, confermano come questa “Officina delle Idee” veda il formaggio prima di tutto come un’espressione della cultura del territorio perchè “…ciò che mangiamo non può prescindere dalla storia della nostra terra e dal desiderio di vederla rifondata olisticamente”, parola di Giovanni Impiccichè.