L’allevamento del bestiame nelle valli alpine iniziò, secondo alcuni storici,dai Celti,quando cacciati dai Romani dalla pianura Padana,si spinsero verso le Alpi e vi trovarono sicuro rifugio dedicandosi così all’attività pastorale,la sola che potesse consentire lo sfruttamento dei fertili pascoli naturali.Appunto dai Celti deriva la parola Bitto "Bitu", ovvero perenne.Essendo impensabile che tutta la popolazione seguisse il bestiame alle quote alte ed essendo precarie le condizioni delle vie di comunicazione,quei primi mandriani dovettero per forza di cose escogitare qualche sistema che permettesse loro di conservare nel tempo e di trasferire nello spazio il latte, il principale prodotto.La soluzione più logica fu naturalmente quella di trasformarlo in formaggio e per i Celti,esperti conoscitori dell’uso del caglio, u relativamente semplice indirizzare l'attenzione verso la produzione dei formaggi a lunga conservazione,diventando così quest'ultima un'eccezionale capacità sin da allora; attualmente il Bitto "Valli del Bitto" è l'unico formaggio al mondo che dura oltre i 10 anni!
La tradizione,o meglio l’antica tecnica di lavorazione e produzione,continua ancor oggi tramandata con sapienza e lungimiranza da generazione in generazione,di secolo in secolo, garantita dalla nostra associazione.Queste valli ancora oggi ci permettono di respirare il clima ed i segni del mondo pastorale,che indelebilmente portano impresse nei suoi aspetti più genuini e tradizionali,e ritrovare l’ambiente rustico e frugale proprio del vivere montanaro,di una civiltà che scandisce la vita e il tempo delle genti e delle vallate,di un mondo rurale profondamente radicato nella cultura locale,sorto e sviluppatosi attorno all’allevamento del bestiame ed alla trasformazione del latte in un prodotto molto raffinato.