Non è solo perché hanno realizzato il cotechino più grande di tutti i tempi, non è solo perché il signor Dario Tassi, proprietario dell’azienda, è uno stacanovista del lavoro e ci mette anima e corpo in quello che fa. Ma si sa, la somma delle parti, come dice il pensiero gestaltico, è sempre maggiore dei singoli elementi. Si crea qualcosa di intrinseco ad un gruppo, che diviene il suo valore aggiunto. Il Salumificio Valpa è tutto questo. È passione e dedizione per la tradizione della bassa modenese verso il piacere della tavola e i buoni prodotti alimentari.
Entrando nel grande salone si resterà a bocca aperta nell’osservare al lavoro le mani di esperti maestri salumieri. Il laboratorio di trasformazione dei prodotti, un’ampia stanza di circa 300 metri quadrati, completamente piastrellata è di una pulizia estrema. Pur essendo in presenza di enormi quantità di carni che dovranno essere lavorate, non c’è traccia di grasso sul pavimento.
Quest’azienda, in occasione del centenario della festa della Beata Vergine del Salice, celebrata nel piccolo paesino di Alberone di Cento, ha realizzato un cotechino del peso di sei quintali e mezzo per una lunghezza di 160 metri circa, interamente insaccato con il tipico budello naturale da cotechino, e soprattutto senza romperlo.
L’azienda si avvale di 14 dipendenti. Compra solo suini padani, circa 12.000 ogni anno, che sono macellati all’interno della ditta. Tassi non vuole sentire parlare di suini stranieri. Il Salumificio Valpa cominciò la sua attività, come azienda artigianale nel campo alimentare, addetta alla macellazione e trasformazione di carni suine, a metà degli anni ’50. Dal 1984 sono titolari il signor Dario Tassi e la moglie. All’epoca il locale occupava un’area di 500 metri quadri. AttuaImente, invece, l'azienda ha una estensione di superficie paria a 3.800 mq di capannoni e 2.500 mq di macello, in fase di costruzione entro la fine del 2014. Il fatturato, di due miliardi di lire annui nel 1984 è adesso intorno agli otto milioni e mezzo di euro.