Non si può parlare di questa birra che ha tanta storia alle spalle senza collegarla alla città in cui nasce nel 1855, Bologna, e alle origini dello “squadrone che tremare il mondo fa”, il glorioso Bologna football Club.Birra Ronzani ha le sue origini a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, ad opera di Camillo Ronzani e, sin da subito, venne prodotta con l’acqua di questo fiume (altri tempi! Quelli in cui i fiumi erano limpidi e cristallini), tanto da conquistarsi l’appellativo di Oro del Reno. A distanza di poco più di 50 anni, nella Birreria Ronzani che ospitava al primo piano il Circolo Turistico Bolognese, venne fondata la squadra di calcio del Bologna. E proprio di rinascita dobbiamo parlare viste le vicissitudini di questo marchio birraio. Infatti, dopo aver assorbito nel 1929 la Fabbrica Birra Bologna, creando una nuova ragione sociale “ Fabbriche Riunite Birra Ronzani e Bologna”, nel 1959 venne acquisita dalla Birra Wuhrer fino a quando, nel1962, la società bolognase assunse la denominazione di “ Birra Wuhrer Bologna Spa” facendo svanire il marchio Birra Ronzani.
Fu la fine di una birra “ del territorio” che aveva accompagnato le bevute dei bolognesi per più di 100 anni, una birra che aveva legato il suo nome non solo al Bologna calcio ma anche ad altri eventi sportivi come la Targa Florio, così come alle lotte politiche cittadine e all’entusiasmo suscitato per l’invenzione della radio da parte di Guglielmo Marconi che, lo ricordiamo, era di Bologna.
Un autentico pezzo della nostra storia, ci voleva qualcuno che ha la passione per le cose antiche, che ama creare e scovare le “ chicche”, che crede nei prodotti di nicchia perché questa gloriosa birra potesse tornare alla ribalta. Quel qualcuno è Alberto Ronzani. Che nel cognome ci sia un destino?
Alberto infatti non è imparentato con Camillo Ronzani che creò l’Oro del Reno eppure è lui, insieme a Marco Rossetti e Fabrizio Procaccio, che, dopo anni di lavoro per il recupero del marchio, ha portato a Bologna la Birra Ronzani.
Nel 2009 il marchio è stato recuperato, insieme a tutto il materiale storico, e nel 2010 è stata fondata Birra Ronzani per intraprendere l’iniziativa di rilancio di un marchio storico Italiano.
Come ci spiega Alberto Ronzani: l’idea di riportare in vita Birra Ronzani è nata da una ricerca storica, dalla scoperta che il marchio non era mai stato registrato, dalla volontà di non farlo finire in mani “ straniere” .
Riparte così la storia di Birra Ronzani CinquePuntoCinque, questo è il nome dell’etichetta di punta, per ora l’unica che Alberto Ronzani vuole produrre, e riparte dall’antica ricetta tradizionale e da un luogo che ne stigmatizza il rapporto con il tempo che fu: la presentazione infatti della rifondata Birra Ronzani è stata fatta il 16 giugno 2010 al Bettolino di Casalecchio di Reno, prendere nota in Via Ronzani, di fronte allo storico stabilimento di cui è rimasta solo la ciminiera.
Attualmente la produzione avviene in maniera artigianale alle pendici del Monte Nerone, 1525 metri di altezza lungo il confine umbro marchigiano, utilizzando acqua di fonte purissima, malto d’orzo primaverile e lieviti estremamente selezionati. La produzione viene seguita da un mastro birraio di famiglia bavarese che da oltre sei generazioni si tramanda l’arte della lavorazione della birra.
Di grande impatto il servizio, l’unico da effettuarsi in un cestello di ghiaccio appositamente creato con i colori della storica casa brassicola.Per apprezzare meglio le proprietà organolettiche della birra, che così sprigionerà profumi antichi, birra Ronzani va versata al centro del calice.