La parola Mozzarella deriva certamente dal termine “mozzare”, operazione di formatura praticata tradizionalmente a mano (con l’indice e il pollice) nella fase finale della lavorazione.
La storia di questo formaggio è strettamente legata alla comparsa del bufalo in Campania, nell'Italia meridionale. La Mozzarella è un Tipico formaggio dell'Italia meridionale, che viene classificato come formaggio a pasta filata di consistenza molle. È uno dei formaggi più famosi, reso ancora più famoso da molte preparazioni culinarie
Tecnicamente si definisce mozzarella un formaggio fresco, a pasta molle, cruda e filata a sfoglie sovrapposte dalla crosta sottilissima. Oggi viene prodotta in forme tondeggianti di diverse dimensioni, bocconcini, pani o trecce.La prima fase della lavorazione della mozzarella parte dal latte, filtrato per togliere tutte le impurità e pastorizzato per eliminare gli eventuali germi patogeni, quindi viene fatto coagulare mediante l'aggiunta di caglio di vitello. Successivamente il composto viene scaldato alla temperatura ottimale di 34-38° C. La massa che costituisce la cagliata viene quindi spezzata in parti piuttosto grandi e posta a riposare.
Il periodo di conservazione di una mozzarella dipende dalla qualità della materia prima e dalla lavorazione. Generalmente si conserva immersa nel liquido di governo per 3 o 4 giorni ad una temperatura di circa 10-15°C senza perdere le sue caratteristiche. Dopo tale periodo il prodotto inizia a perdere consistenza, la parte esterna comincia a sfaldarsi, perde la sua caratteristica struttura a sfoglie e comincia ad avere una consistenza più “burrosa”, di conseguenza va consumata cotta.
La Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta della mozzarella definisce in maniera rigorosa quali devono essere i requisiti del formaggio fresco per essere definito "Mozzarella di Bufala Campana". Caratteristica fondamentale è il latte di bufala che deve essere crudo, eventualmente termizzato o pastorizzato, proveniente da aree geografiche preventivamente stabilite. L’area di produzione è stabilita dalla Disciplinare di Produzione n. 258 del 6.11.2003 all’articolo 2.
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