La Cucullera

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Foto profilo Avvolta dall’abbraccio di un rigoglioso agrumeto si staglia, nella località di Alli, a soli sei chilometri dalle splendide spiagge del Mare Jonio, la villa fortificata della “Cucullera” con le sue torri imponenti Quando, alla fine del ‘700, i Baroni Marincola acquistarono le terre che, bagnate dal fiume Alli, si allungavano dalle pendici della Sila sino alle coste dello Jonio, quello che era il semplice frantoio della Cucullera, allora già esistente, venne completamente ristrutturato poiché la Baronessa BiancaMaria Costanza intendeva fare di esso la propria residenza estiva. In breve tempo fu costruito il piano alto della villa i cui fianchi furono cinti da due splendide torri merlate ancora esistenti. Da Napoli furono chiamati illustri giardinieri al servizio del Vicerè di Spagna per trasformare gli spazi antistanti al frantoio in uno splendido giardino rigoglioso di piante preziose che oggi è ancora possibile ammirare. I lavori durarono sette anni alla fine dei quali la Baronessa, incantata dalle bellezze del luogo e dalla mitezza del clima, decise di fare di quel luogo il proprio rifugio e vi si trasferì definitivamente.



Il secolo successivo fu per il castello della “Cucullera” un’epoca di intensi rivolgimenti, luogo di complotti e incontri clandestini. Morta in tarda età la Baronessa BiancaMaria Costanza, i suoi eredi dimenticarono la villa per tornare a vivere negli agi della città di Reggio. Fu il più giovane dei suoi pronipoti, Tommaso, a riscoprirla molti anni dopo. Ma questa volta la “Cucullera” non tornò ai suoi antichi sfarzi aristocratici. Tommaso infatti la rese clandestino punto di ritrovo per i suoi fratelli carbonari con cui condivideva l’odio per gli spagnoli e gli ideali di libertà e unificazione nazionale che animavano allora il Risorgimento italiano. La cantina segreta e le carte che vi sono state rinvenute durante i lavori di ristrutturazione compiuti di recente, testimoniano questa vivace attività cospirativa che alla “Cucullera” ebbe luogo tra il 1848 e il 1861.



Dopo la proclamazione del Regno d’Italia e la morte di Tommaso, avvenuta cinque anni dopo, la villa cadde in uno stato di completo abbandono per poi tornare con il passare del tempo alla sua antica funzione di frantoio. Stanze e saloni si chiusero ai sorrisi maliziosi delle giovani dame, al profumo del tabacco che aleggiava sulle voci concitate dei nobili cospiratori sino a che, agli inizi del ‘900, alcune famiglie di contadini che lavoravano le fertili terre circostanti si trasferirono a vivere alla “Cucullera” e la vita si rianimò nell’antica villa: il piazzale fu rallegrato dai giochi dei tanti bambini che vi abitavano, il forno comune della grande cucina che Bianca Maria Costanza aveva a suo tempo allestito ricominciò a funzionare, le sere d’estate, accoccolato ai piedi delle palme secolari, qualcuno cantava romantiche nenie d’amore.



Oggi la villa fortificata della “Cucullera”, venduta nel 1960 dal Barone Marincola alla famiglia Scalamadrè-Cartigliani, è di proprietà di Silvana e di suo figlio Gennaro Scalamadrè, imprenditori agricoli di antiche tradizioni. E’ stata completamente ristrutturata e vi attende graditi ospiti nei suoi nuovi appartamenti o nel salone e nell’antico giardino per i matrimoni e le feste che vorrete organizzarvi.
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