26.09.2005 | Vino e dintorni

il futuro dei ''Vini delle Sabbie''

I “Vini delle Sabbie” vengono prodotti con uve provenienti da terreni molto particolari, che conferiscono profumi tenui e delicati ed un moderato contenuto alcolico. Sono quindi vini adatti al consumo quotidiano, ma riescono a soddisfare numerosi abbinamenti grazie alla loro freschezza e sapidità...

Da anni i Consorzi di tutela della DOC Bosco Eliceo della Provincia di Ferrara e della DOC Arcole nel Veronese si stanno impegnando per promuovere questi prodotti, che avendo come peculiarità la composizione prevalentemente sabbiosa dei suoli, diventano naturali portabandiera della promozione turistica dei propri territori.

Per discutere tali aspetti e per presentare i lavori di ricerca finora realizzati, il Comune di Argenta, all’interno della zona del Bosco Eliceo, ed i due Consorzi citati hanno promosso la terza edizione del Convegno “Alla scoperta dei Vini delle Sabbie”, che si è svolto il 12 settembre scorso presso il centro culturale Cappuccini di Argenta. Interventi portanti dell’incontro quelli di Marisa Fontana , ricercatrice del CRPV di Tebano (RA), e di Giuseppe Benciolini, pedologo della Cooperativa I.TER di Bologna.

“La produzione di vini della costa adriatica ferrarese ha origini antiche risalenti in modo certo ai monaci benedettini dell’abbazia di Pomposa”, ha affermato la Dottoressa Fontana, “ed il Fortana del Bosco Eliceo, tipico vitigno a bacca rossa localmente nota come Uva d’Oro, era molto famoso negli anni ’30 del Novecento. Oggi la superficie rivendicata è di appena 120 ettari, ma sono 600 quelli che potrebbero produrre vini DOC. Il lavoro del CRPV va nella direzione di assistere i produttori e migliorare le tecniche in vigna e durante la fermentazione, al fine di creare un’iimagine del Bosco Eliceo più rappresentativa sul mercato”.

Nella DOC Arcole è invece iniziato un interessante progetto di zonazione, realizzato dal Dottor Benciolini: “La Denominazione vanta 2.500 ettari di vigneti, estesi dalla periferia est di Verona fino ai Colli Berici a sud di Vicenza: è un territorio con suoli molto diversi fra loro, e quelli prettamente sabbiosi si trovano nella zona di San Bonifacio, dove anticamente scorreva il fiume Adige. Un attento esame dei profili altimetrici mostra l’esistenza di cordoni sabbiosi che si staccano di poco dal piano di campagna, e ciò giustifica i diversificati risultati colturali”.

Ospite molto atteso del Convegno è stato Monsieur Olivier Urbe del Domaine du Listel, che si occupa dell’accoglienza dei visitatori nella tenuta di Jarras che il Domaine possiede nei pressi di Aigues Mortes, in Camargue: “Il nostro vigneto di 500 ettari si trova a 4 km dalla spiaggia e pur avendo un territorio morfologicamente simile a quello del Bosco Eliceo, abbiamo problemi un po’ diversi tra i quali il vento di mistral che durante l’inverno crea sempre nuove dune, e la salinità dei terreni, che l’uomo ha combattuto creando una rete di piccoli canali, i cosiddetti ‘rubin’, che permettono di drenare il salgemma nelle saline”.

Il Domaine du Listel produce i Vin des Sables du Golfe du Lion, un vin de pays (l’equivalente delle nostre IGT) piuttosto noto in Francia: “Molti dei nostri vigneti sono franchi di piede, ed il metodo di allevamento più diffuso è l’alberello, in francese gobelet” prosegue Monsieur Urbe.

Testimonianze che ribadiscono molte similitudini fra i “Vini delle Sabbie” delle diverse zone d’Italia ed Europa, e che fanno ben sperare in un futuro nel quale i produttori ed i relativi territori potranno promuoversi insieme; di questo avviso è Giorgio Bellini, sindaco di Argenta: “Pensare ad un Consorzio che raggruppa i produttori di questi vini non è più un’utopia, anche se prima di tutto occorre riconoscere la tipologia, sulla falsariga del modello francese”.

Dello stesso avviso gli altri relatori: da Sante Baldini, presidente del Consorzio del Bosco Eliceo, che auspica per tutti i produttori un packaging comune adeguato per catturare l’attenzione del consumatore, ad Andrea Burato, nella doppia veste di Presidente della Strada dei Vini di Arcole e vicepresidente dell’omonimo Consorzio di tutela, secondo il quale facendo leva sul ricco tessuto culturale della provincia veronese sarà più facile incontrare direttamente i visitatori e raccontare loro queste peculiarità, a Paolo Regina, presidente della Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara, che grazie alla sua collaudata esperienza afferma che molti territori sono ancora inesplorati, come gli stessi USA, dove solo negli ultimi anni la cucina italiana sta salendo in cattedra nelle oltre 300 Università dedicate all’enogastronomia, luoghi nei quali gli chef di domani orienteranno i consumi futuri.

Al termine del Convegno è stato organizzato un banco d’assaggio dei vini delle Denominazioni presenti, nel quale il pubblico ha potuto cogliere, dal punto di vista organolettico, le similitudini e le differenze suggerite dai relatori.

Sembra quindi davvero giunto il momento propizio per promuovere i “Vini delle Sabbie” in grande stile, nella speranza che tutti i territori dove vengono prodotti si uniscano al progetto.

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Mirco Mariotti
axemir@libero.it

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