La Biancara

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  • Gambellara (Vicenza)
  • Veneto
  • Contrà Biancara 14
  • Dati di produzione e vendita
  • Anno di fondazione: N/A
  • Superficie vitata: 12.00 ha
  • Bottiglie prodotte: 50000
  • Vendita diretta: Si
  • Reperibilità dei prodotti: N/A
  • Export: N/A
  • Contatti e Ospitalità
  • Referente: N/A
  • Visite in azienda: Si
  • Lingue parlate: N/A
Il vino è il frutto della terra trasformato dalla cultura dell'uomo; è la bevanda naturale più antica che possiede. Il vino di qualità, "naturale" si programma a partire dal vigneto; è indispensabile tornare ad una cultura viticola ed enologica senza chimica per fare vini più tipici, unici ed inimitabili, in netto dissenso con la standardizzazione e omologazione della maggior parte dei vini in commercio.

La coltivazione deve essere rispettosa del "Terroir" (territorio) e del vitigno, evitando forzature come irrigazioni, concimazioni e trattamenti con antiparassitari, sistemici e diserbanti.

Queste forzature tendono a stimolare produzioni quantitative a scapito di quelle qualitative e a modificare quel rapporto "terreno-pianta-clima" che è la condizione indispensabile per lo sviluppo di una pianta forte che produce uve sane, equilibrate, ricche e soprattutto uniche ed identificabili (annata).

Per questo lavoriamo il nostro terreno vulcanico per ossigenarlo e favorire lo sviluppo radicale in profondità ottenendo vini più minerali. In vinificazione non usiamo solforosa, lieviti selezionati, enzimi o altre diavolerie che offre l'industria chimica enologica.
La fermentazione si svolge spontaneamente senza controlli di temperatura. Prima dell'imbottigliamento il vino non subisce nessun tipo di trattamento deproteneizzante o filtrazione. Un vino così ottenuto acquista valevoli proprietà di integratore alimentare, ricco nei suoi componenti antiossidanti ed esente da contaminazioni chimiche che gravano nella salute del consumatore.

La grande differenza che c’è tra la maggioranza di viticoltori e la mia viticoltura è il massimo rispetto per la Natura e questo vuol dire nessun compromesso. Accetto e difendo quello che la terra mi dà senza correggere, aggiungere o sottrarre per avere di più. In cantina credo che la differenza sia ancora più grande, qualche produttore con la scusa di proteggere o migliorare è arrivato ad usare dai sei ai otto prodotti chimici aggiunti al mosto o al vino, non sono d’accordo.

La coltivazione così detta tradizionale cioè di questi giorni è una catastrofe , ogni anno escono nel mercato concimi ed integratori nuovi che fanno morire il terreno così cambiano anche la forma, il gusto e la sostanza dei frutti.

La coltivazione Biodinamica non permette tutto questo. Invece, con i suoi preparati e le tecniche di gestione del suolo, fa esaltare sempre di più le caratteristiche del terreno, lo ravviva. Le piante crescono più forti, si difendono meglio dagli attacchi parassitari e daranno frutti sicuramente più consistenti, gustosi e saporiti.

Io sono sempre stato convinto che la mia terra e il mio vitigno sono tra i più importanti che ci sono. Allora perché concimare la terra, enzimare le uve, aggiungere solforosa, lieviti e altre cose che mi fornisce la chimica enologica? Una grande terra e un grande vitigno non hanno bisogno di tutto questo.

La soddisfazione di produrre vini naturali e nello stesso tempo buoni ti fa stare bene e ti fa guardare in faccia il consumatore con serenità. Ho faticato molti anni per trovare chi potesse capire che cosa vuol dire un vino naturale. A mia fortuna gli scandali di “mucca pazza” e altro mi hanno dato un grande aiuto per far riflettere le persone e renderle più sensibili e attente a quello che mangiano e soprattutto bevono.
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