- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: N/A
- Superficie vitata: 5.00 ha
- Bottiglie prodotte: 25000
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: N/A
- Export: N/A
- Contatti e Ospitalità
- Referente: N/A
- Visite in azienda: Si
- Lingue parlate: N/A
L’azienda rappresenta una autentica tradizione di famiglia che Firmino si è trovato a gestire, facendo tesoro degli insegnamenti del nonno, fin da giovanissimo (negli anni ‘50) in seguito alla scomparsa del padre. Firmino Miotti è un grande amante della terra e un lavoratore instancabile, un agricoltore d’altri tempi. Ha fatto della vigna la sua casa salvaguardando soprattutto le vecchie varietà della zona (Gruajo, Groppello, Pedevendo, Sampagna) La profonda e sincera amicizia con lo scrittore Virgilio Scapin, che nel suo libro “I Magnasoete” (1976, Giorgio Bertani Editore, Verona) racconta proprio la vita di Firmino e Pina, la qualità dei prodotti e l’ospitalità tipica dei titolari dell’azienda hanno reso questo luogo di lavoro un vivace centro culturale e mondano, frequentato da buoni bevitori e personaggi legati alla cultura e allo spettacolo vicentino e italiano (Ugo Tognazzi, Monica Vitti, Marcella Pobbe…).
Firmino nei Magnasoete non è un personaggio d’invenzione, spesso lo Scapin scrittore è il Firmino narratore e quelli che conoscono questo vignaiuolo sentono risuonare il suo accento nelle frasi del libro. L’attaccamento alla proprietà si esprime con la gelosa difesa della conduzione del fondo e Firmino nella realtà si impegna da solo in una accanita battaglia che ha come traguardo la qualità della sua produzione, la fama del suo vino.