- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: N/A
- Superficie vitata: 117.00 ha
- Bottiglie prodotte: 750000
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: Internazionale
- Export: Africa, Altri paesi europei, America centrale e meridionale, America settentrionale, Asia centrale, Asia orientale, Medio oriente, Oceania e altri ter
- Contatti e Ospitalità
- Referente: N/A
- Visite in azienda: Si
- Lingue parlate: Francese, Inglese, Italiano, Tedesco
Fonterutoli è situato 5 km a sud di Castellina in Chianti (Siena), sulle colline che si affacciano sulla Val d'Elsa, nel cuore del Chianti Classico. Proprietà della famiglia Mazzei fin dal 1435, conserva ancora oggi il suo aspetto originario di tranquillo borgo di campagna: poche case, la chiesa di San Miniato e la villa, costruita alla fine del 1500 al posto del castello fortificato.
L'azienda oggi copre una superficie complessiva di 470 ettari, di cui 79 di vigneti specializzati articolati in quattro zone: Fonterutoli, Siepi, Badiola e Belvedere, poste tra i 230 e i 500 metri sul livello del mare con esposizioni a sud e sud-ovest.
La struttura del terreno risulta dal disfacimento di rocce di alberese e di arenaria ed è ricchissima di scheletro sassoso, tanto che quello di Fonterutoli è spesso chiamato "vino dei sassi". Da qui la scelta di una coltivazione rispettosa dell'ambiente e di una produzione inferiore ai 40 hl per ettaro, a garanzia di una qualità e personalità sempre molto elevata e riconoscibile. L'ottima esposizione dei vigneti, le condizioni pedologiche e microclimatiche eccezionali e la densità di viti, portate progressivamente a oltre 7000 piante per ettaro, consentono di esprimere nei vini complessità, eleganza e potenza.
In particolare, il Sangiovese, originato da opportune selezioni massali e clonali, trova nelle quattro zone di produzione, l'ambiente ideale per esprimere il suo potenziale qualitativo: grandi profumi ed eleganza nelle zone più alte (Fonterutoli e Badiola), struttura e potenza in quelle più basse di Siepi e Belvedere. Tutte le principali operazioni colturali - potatura, legatura, sfogliatura, diradamento dei grappoli - sono eseguite manualmente. Anche la vendemmia è effettuata completamente a mano, in tempi diversi per ogni appezzamento, perché sia garantito l'arrivo in cantina di uve con un grado di maturazione ottimale.
La vinificazione in speciali vasche d'acciaio troncoconiche e l’uso consistente delle follature, consente di ottenere un'eccezionale estrazione di colore, con tannini estremamente dolci e fini e il mantenimento di tutte le componenti aromatiche. Una volta terminata la prima fermentazione, i vini sono portati a maturare in piccoli fusti di rovere, dove completano la fermentazione malolattica. Tutte le fasi, dalla vinificazione alla maturazione nel legno, avvengono separatamente per singolo vigneto e varietà, per garantire il più ampio spettro di caratterizzazioni. Poco dopo l'assemblaggio, i vini sono messi in bottiglia, dove riposano alcuni mesi prima di essere destinati a tutti i più importanti mercati del mondo.
La personalità dei vini del Castello di Fonterutoli si è perfezionata negli anni grazie a una ricerca e a un'innovazione continue in armonia con la cultura, la storia e il patrimonio di esperienza tecnica dell'azienda.
Da non trascurare il settore olivicolo, che consta di 3000 piante delle varietà frantoio, leccino e moraiolo, da cui si trae l'Olio Extra Vergine di Oliva Chianti Classico DOP del Castello di Fonterutoli, straordinario per finezza e personalità. A Fonterutoli, inoltre, Carla Mazzei coltiva con dedizione la Lavanda, dalla cui essenza origina un'interessante linea di prodotti cosmetici, che porta il suo nome.
Quella di Fonterutoli è una realtà articolata e complessa ma dalla spiccata personalità. Considerata tra le più importanti aziende del Chianti Classico e d'Italia, è sempre proiettata alla ricerca di nuove frontiere qualitative, in vigna come in cantina. Per la sua localizzazione, Fonterutoli è inoltre il punto di partenza ideale per itinerari turistici e culturali nel Chianti più autentico.