- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: 1920
- Superficie vitata: N/A
- Bottiglie prodotte: N/A
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: N/A
- Export: N/A
- Contatti e Ospitalità
- Referente: Nobile
- Visite in azienda: Si
- Lingue parlate: Inglese, Italiano
Cinque generazioni di lavoro e passione per il vino. Dal bisnonno Emanuele Nobile, già a metà ottocento commerciante di vini al nonno Francesco Nobile fondatore a Pachino nel 1920 dell’azienda VINI NOBILE al quale venne assegnato il diploma d’onore per il commercio. Una storia di uva, di trasporti notturni per le provincie, sotto la pioggia ed il sole, di cavalli stanchi, di mosto, di vino sul quale ci si potrebbe navigare. Accordi segreti, forniture, incontri con i briganti, la notte, durante i viaggi per Siracusa culla storica delle taverne e per le quali fu organizzato un trasporto continuo di carretti e carrettieri che non avevano il tempo di cambiarsi d’abito; erano gli anni dopo la prima guerra mondiale e la fatica, per i mezzi che c’erano, era quasi disumana.
Eppure la vita scorreva tra lavoro, soddisfazione e progresso, i nostri carretti impiegavano undici ore per Siracusa, per rifornire le rivendite o per caricare i velieri per Genova dove si vendeva il ROSSO PACHINO ai continentali per il taglio, invece per Augusta i carretti, di ore ne impiegavano quattordici. Quando caricavano i velieri a Marzamemi, i carrettieri entravano in acqua col carretto e dal carretto mettevano in acqua le botti piene di mosto, dopodiché venivano caricate a bordo con apposite reti. Si commerciava liberi, liberi di poter contare su collaboratori validi che costruivano assieme a mio nonno il futuro di un’azienda.
Poi ci fu la seconda guerra mondiale e mentre mio padre Stefano vendeva grossi quantitativi di "VINO di PACHINO" venne preso prigioniero dai tedeschi così come suo fratello tanto amato Emanuele Nobile chiamato "NELE", anche lui, appena laureato in agraria a Bologna, venne preso prigioniero. Il nonno promise una grande festa se fossero ritornati dopo la guerra; e così fu; nel nostro cortile venne organizzata una festa con sugo di maiale e 100 kg di pasta e carne per tutti, si sfamò mezzo paese. Agli inizi degli anni 50 la ditta "Nobile Francesco" diventò "Francesco e figli" fino al 1970. In seguito cambiò in "Industria vinicola fratelli Nobile", un’azienda all’avanguardia. Cinque anni dopo, l’azienda prese il nome di "Nobile Stefano e Francesco" erede di Emanuele. Nel 1990 la Vini Nobile venne premiata con l’acino d’oro per aver dato lustro al vino di Pachino. Nel 1990 la ditta si chiamò "Cugini Francesco ed Emanuele Nobile" e infine dal 2001 la ditta da società passò ad azienda a conduzione familiare chiamandosi "VINI NOBILE di Nobile Emanuele Mario" che con passione e inventiva oltre a continuare il lavoro del vino, ha creato un museo specifico che racconta oltre 250 anni della storia del vino con oltre 200 pezzi inerenti al lavoro.
Si organizzano degustazioni, visite guidate al museo, vendita di olio di produzione propria, di sapone al latte d’asina, al fico d'india e al miele, prodotto artigianalmente, utilizzando una vecchia tradizione di olivicoltori che scorre nel DNA dei Nobile, famosi anche nell’addestramento dei cavalli. Ma l’orgoglio è stato sempre di vinificare, di commerciare il vino, di dare assistenza alle rivendite e ai privati con particolare attenzione alle spedizioni in tutta Italia e all’estero, e di imbottigliare su richiesta per cercare di mantenere la qualità del vino.