- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: 2002
- Superficie vitata: 10.00 ha
- Bottiglie prodotte: N/A
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: Nazionale
- Export: N/A
- Contatti e Ospitalità
- Referente: Eugenio Marano
- Visite in azienda: N/A
- Lingue parlate: Inglese, Italiano
“Statio agraria Philosophiana” è un’azienda agricola, costituita nel 2002, situata nel comprensorio degli scavi archeologici della Villa romana del Casale di Piazza Armerina e, più esattamente, nei pressi degli scavi di contrada Sofiana in territorio di Mazzarino.
La Villa del Casale costituiva la residenza di caccia del vasto “praedium philosophianum” (forse di Nicomaco Flavio), sorto nell’ampio altopiano (500 m s.l.m.) e sulle basse colline che gli fanno corona, individuato negli scavi di contrada Sofiana in agro di Mazzarino e ricordato come terzultima tappa denominata “Statio Philosophiana” lungo la via romana interna da Catania ad Agrigento detta “Itinerarium Antonini”.
L’Azienda si estende per circa 100 ettari e si dedica alla produzione di cereali, mandorle, olive da olio e uva da mosto. Le colture sono condotte con metodi biologici fin dall’1998 a garanzia della genuinità dei suoi prodotti.
Al fine di far giungere direttamente al consumatore tale genuinità, l’azienda ha intrapreso la vinificazione delle uve rosse e l’imbottigliamento del vino ed ha in programma anche l’imbottigliamento dell’olio.
IL VIGNETO
Dal 2006 Nando Marano ed i figli, Luigi ed Eugenio, iniziano uno studio del suolo che porterà alla decisione di puntare sulle varietà autoctone che esaltano la storia e la tipicità dei luoghi.
Le sabbie marine dell’altopiano collinare del quaternario ove è impiantato il vigneto, con densità di 5.200 ceppi per ettaro, integrate dai corretti apporti di sostanze organiche biologiche, conferiscono al vino il giusto equilibrio fra sapidità e dolcezza.
L’abbondante irraggiamento solare goduto in Sicilia, favorito dalla giacitura lievemente acclive della vigna e dall’esposizione nord-sud delle spalliere, mitigato dalle leggere brezze collinari, consente l’armonizzazione del grado alcolico, dell’acidità fissa e dei tannini, donando il giusto corpo al vino.
Le uve, dopo deraspatura e spremitura, sono rimaste a macerare nel mosto per tutta la durata della fermentazione alcolica con tre rimontaggi quotidiani, controllandone la temperatura. Alla svinatura del primo fiore e alla torchiatura soffice delle vinacce, è seguita la fermentazione malolattica. La maturazione del vino, intercalata da 4 travasi, è avvenuta in vaso sterile fino alla vendemmia successiva. Il vino, infine, ha affinato le sue caratteristiche per 3 mesi in bottiglia prima della distribuzione.