- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: 2011
- Superficie vitata: 8.00 ha
- Bottiglie prodotte: 30000
- Vendita diretta: No
- Reperibilità dei prodotti: Internazionale
- Export: Unione Europea
- Contatti e Ospitalità
- Referente: Michele Lacerenza
- Visite in azienda: N/A
- Lingue parlate: Italiano
La “Regia Dogana” è un’azienda agricola della Puglia produttrice di vini. Il nome “Regia Dogana” fa riferimento ad Alfonso I d’Aragona. Questi, aiutato dai Visconti di Milano, entrò vittorioso in Napoli nel 1442 e quindi anche “Orta” risentirà del suo dominio. Questo è il periodo in cui la Puglia comincia a diventare terra privilegiata di concessioni feudali a spagnoli e napoletani. Il Tavoliere delle Puglie era la più grande pianura del Mezzogiorno, seconda soltanto in Italia a quella Padana. Alfonso I decise l’istituzione di un “tabulato censuario” per i pascoli, praticamente un catasto su cui erano registrati i terreni di proprietà del fisco. Ma la grande novità del periodo aragonese risale al 1447 quando, affidato dal re l’incarico di doganiere a Francesco Montluber, la Capitanata si rese protagonista di un esperimento amministrativo con finalità essenzialmente fiscali: si crearono le condizioni per riorganizzare le vasti estensioni di terre, circondate da colline e montagne, considerato il clima invernale mite. Ecco istituita la “Regia Dogana” Il Montluber acquistò per conto della Dogana i passi sui feudi, città, terre e castelli. Furono individuate 22 locazioni principali divise a loro volta in poste; esse erano ubicate in: Lesina – Arignano – Aprocina – Orta -Sant’Andrea – Casalnovo – Candelaro – Castiglione – Tressanti – Pontalbanito – Cave – Ordona – feudo – Cornito – Vallecannella –Salsola – San Giuliano – Salpi – Trinità – Canosa – Camarda – Andria – Guardiola.
Nel tavoliere si entrava attraverso sei passi obbligati: Guglionisi e Civitate – Ponterotto – la Motta – Biccari e S.Vito – Ascoli e Candela – Melfi e Spinazzola. A guardia di questi passi c’erano i cavallari..
La Dogana comprendeva un’area di 312.800 versure (ogni versura corrispondeva a 1,2345 ettari)
Intanto la città crebbe notevolmente soprattutto nei confronti dei comuni limitrofi ed in questo ebbe una importanza notevole lo sviluppo della Fiera del vino che iniziava l’8 Marzo e che poteva durare fino ad Agosto: alla stessa arrivavano compratori anche francesi ed inglesi.
Il Regno si arricchì molto con la Regia Dogana ma si arricchirono pure i proprietari terrieri, dall’alto clero alla grande feudalità. In questo periodo si evidenziò anche una notevole produzione granaria che contribuì a fare la fortuna di mercanti, uomini d’affari, esportatori soprattutto napoletani e siciliani.
I discendenti nonché gli avi della famiglia Lacerenza originariamente vivevano a Trinitapoli. Successivamente si trasferirono a Orta Nova durante la 2° guerra mondiale, in quanto al riconoscimento di aver preso parte nel conflitto, l’Opera Nazionale Combattenti assegnava alle famiglie numerose la possibilità di acquistare lotti di terreni agricoli bonificati e totalmente attrezzati. Di qui la mia famiglia inizia un percorso di crescita lento è determinato specializzandosi maggiormente alla produzione di uve da vino. Anticamente vi si trovavano impianti di viti coltivati ad alberello con la cultivar di Barbera, e uva di troia, quest’ ultima è riuscita a sopravvivere, divenuta in seguito l’autoctono d’eccellenza, solo per non essersi adattata al clima settentrionale. Oggi la “Regia Dogana” continua su quella percorso definendolo , (Gran Cru), di grande crescita. Siamo lieti di proporvi una gamma di vini “Gran Cru” esclusivi di pregio e di eccellenza riservata solo ad intenditori e conoscitori del mangiare sano Mediterraneo. Vini non commercializzati attraverso i canali tradizionali e della G.d.o., al fine di consentire la riduzione speculativa, ed un disorientamento nelle scelte di prodotti realmente autoctoni.