- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: 1963
- Superficie vitata: N/A
- Bottiglie prodotte: N/A
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: N/A
- Export: N/A
- Contatti e Ospitalità
- Referente: N/A
- Visite in azienda: Si
- Lingue parlate: Inglese, Italiano
Siamo una famiglia che ama la sua terra e vive con passione il proprio mestiere, portando avanti un patrimonio colturale-culturale di significativo valore, “raccontato” attraverso il vino da noi prodotto: il Boca doc.
Le Cantine del Castello nascono nel 1963 da papà Ermanno, a Maggiora (NO) in Piemonte, preservando la tradizione dei sui avi impegnati nella vitivinicultura e scegliendo, in controtendenza con i tempi, di produrre un vino come il Boca.
Con la sua ostinazione e passione, non segue le mode o le tendenze del mercato difendendo il vino che ama fare e diventando così, con la sua Cantina, una memoria storica per il Boca. Alla nascita di Elena, terza figlia femmina, lo sconforto di nostro padre raggiunge il culmine, credendo che un figlio maschio avrebbe garantito la continuità aziendale; tuttavia la vita sa stupire sempre per la sua imprevedibilità. Da qualche anno, dopo percorsi formativi differenti, noi tre sorelle ci siamo ritrovate insieme alla guida dell'azienda di famiglia, continuando ad alimentare e coltivare il sogno che i nostri genitori hanno costruito in cinquant'anni di fatiche e sacrifici.
Una storia, come tante altre legate al vino, fatta sì di fatica, ma anche di coraggio e di pazienza e soprattutto di grande amore. Un amore rintracciabile nella difesa della propria specificità, nel rispetto della terra, dei valori necessari a custodirla e dei tempi lenti, necessari per produrre un vino di lunga durata. Migliorare perseguendo la produzione di un vino pregiato, è il nostro ringraziamento verso chi ci ha preceduto, in primis i nostri genitori. Il passaggio dell'attività vitivinicola a noi figlie, è segnato dalla creazione dell'etichetta "il rosso delle donne", dedicata all'annata di Boca doc 1996, opera dell'artista veneziano Oreste Sabadin.
L'etichetta diventa simbolo di un progetto culturale più ampio, nel quale si sviluppa e si veicola creatività, ricerca e sperimentazione, facendo convergere valorizzazione del vino e iniziative artistiche. Sempre più convinte che produrre un buon vino sia assimilabile alla creazione di un'opera d'arte, nella quale rispecchiare semplicemente e autenticamente il proprio vivere quotidiano.