Comm.G.B.Burlotto

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  • Verduno (Cuneo)
  • Piemonte
  • via Vittorio Emanuele, 28
  • Dati di produzione e vendita
  • Anno di fondazione: 1850
  • Superficie vitata: 12.00 ha
  • Bottiglie prodotte: 80000
  • Vendita diretta: Si
  • Reperibilità dei prodotti: N/A
  • Export: N/A
  • Contatti e Ospitalità
  • Referente: N/A
  • Visite in azienda: Si
  • Lingue parlate: N/A
La storia della nostra azienda s'intreccia strettamente con la figura del suo fondatore, Giovan Battista Burlotto, che grazie al proprio modo di operare intraprendente e per certi versi lungimirante si è affermato come una delle personalità di riferimento non solo dell'area di Verduno, ma di tutto il panorama produttivo del Barolo, imponendosi, nella storia di questo nobile vino albese, come uno degli autentici protagonisti e padri fondatori.
Giovan Battista Burlotto, il Commendatore, diede vita a quest'azienda agricola, ospitata nella sua bella casa con annessa cappella privata, (dove oggi ci piace accogliere gli ospiti e ambientare le degustazioni più importanti), ancora in giovanissima età nella seconda metà dell'Ottocento, elaborando uve provenienti da vigneti collocati nelle posizioni più vocate, (il Monvigliero a Verduno, Cannubi a Barolo), che progressivamente, persuaso che si potesse fare vino di qualità solo disponendo di uve di primario valore, aveva provveduto ad acquistare.
Il Commendatore, in un'epoca in cui in Langa si continuavano a commercializzare i vini in damigiane o addirittura in fusti, introdusse l'innovativa prassi di proporre i vini in bottiglia, (con etichetta dove sul modello francese figurava la dizione Château), facilitandone la circolazione e favorendo, anche attraverso la partecipazioni a concorsi ed esposizioni internazionali, dove puntualmente conquistava medaglie d'oro e attestati di merito, il raggiungimento di un'immagine e di uno status di produttore di eccellenza. Sono ben 32 le medaglie, che compaiono ancora sulla facciata ottocentesca della casa che tuttora ospita l'azienda, conquistate da Torino a Milano a Parigi, a costituire un palmarès di tutto rispetto di cui essere giustamente orgogliosi. Riconoscimenti, come lo status di "Fornitori della Real Casa" e di "Unici Provveditori della spedizione del Duca degli Abruzzi al Polo Nord" del 1899-1900, che confermano la posizione centrale di questa Cantina nel panorama produttivo del Barolo della seconda metà dell'Ottocento e di inizio Novecento.
Giovan Battista Burlotto, al quale si affiancò nella conduzione dell'azienda il figlio Francesco, il diretto continuatore dopo la morte del Commendatore avvenuta nel 1927, ebbe un ruolo chiave e pioneristico anche per l'affermazione del Pelaverga, vitigno e vino di cui fu convinto estimatore e che grazie al suo sostegno, potè trovare nell'area di Verduno il proprio habitat ideale fino a diventarne il centro, indiscusso, di produzione.
A Francesco, dei suoi sei figli, rimase accanto, a condividere le sorti aziendali, solo Ignazio, che divenne l'erede della storia, della cantina e del nome Comm. G.B.Burlotto.
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