- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: N/A
- Superficie vitata: N/A
- Bottiglie prodotte: N/A
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: N/A
- Export: N/A
- Contatti e Ospitalità
- Referente: N/A
- Visite in azienda: Si
- Lingue parlate: Giapponese, Inglese, Italiano, Tedesco
Una storia centenaria. La Cantina Veglio Michelino & figlio ha creato durante gli anni una forte identità con il territorio di Langa. Si è sempre prodotto vino, valorizzando una terra votata alla coltura della vite. Proprietaria di appezzamenti che si estendono in tre comuni a Diano d'Alba, Serralunga d'Alba e Montelupo Albese, fin dagli ultimi anni dell'Ottocento, la famiglia Veglio ha creduto nella vite, producendo sempre da terreni di proprietà. Le pagine della storia della Cantina Veglio testimoniano la crescita graduale dell'azienda che, dopo il paziente lavoro del nonno Carlo, punta decisamente la rotta sulla coltura della vigna. Negli anni '70, grazie alle intuizioni di Michelino Veglio, vengono acquistati nuovi vigneti, e si guarda anche su un altro prodotto tipico delle Langhe: la nocciola.
Negli anni '80 il vino viene imbottigliato e venduto nel Nord Italia: la Cantina Veglio è attenta alle esigenze di mercato. Osvaldo Veglio, figlio di Michelino, e attuale titolare, porta la sua esperienza di enologo dagli anni '90, e la crescita, anche grazie all'aiuto del cognato Marco, che entra in azienda ad inizio 2000, è esponenziale. Ben presto si raggiungono le 150 mila bottiglie prodotte, la presenza alle fiere e alle manifestazioni più importanti del settore è costante, e i risultati non mancano. Le esportazioni di vino firmato Cantina Veglio Michelino si radicano in molti paesi dove viene apprezzata l'alta qualità, proposta ad un prezzo competitivo. Il paziente lavoro di Osvaldo e Marco viene premiato: la produzione viene venduta per il 90% all'estero, soprattutto in Canada, Stati Uniti, Danimarca, Francia, Belgio, Svizzera, Irlanda, Polonia, Albania, e in Estremo Oriente dove Giappone, Cina, Corea del Sud e Hong Kong sono le nazioni di punta.
E la tradizione del “vino facile da bere” ha già un erede: il giovane Simone, figlio di Osvaldo, sta terminando gli studi all'Enologica.