In questi ultimi anni siamo stati impegnati dalla cosiddetta “Misura F†di questo Regolamento a praticare tecniche di coltivazione e concimazione di minore impatto, in pratica: - non utilizziamo assolutamente più da oltre vent’anni diserbanti o erbicidi; - i trattamenti della vite contro peronospora ed oidio sono fatti secondo un rigido standard che comprende pochi prodotti minerali e non di sintesi e secondo un calendario di interventi dettato dalla nostra capannina metereologica, quindi a necessità effettiva e non secondo un calendario prefissato che non tiene conto delle condizioni atmosferiche e implica maggiori trattamenti al vigneto; - le concimazioni sono fatte solo dopo analisi dei terreni e quindi secondo le effettive necessità del singolo vigneto; - il suolo è inerbito tra i filari per ridurre le lavorazioni meccaniche, l’erosione, il dilavamento e restituire humus, attraverso il taglio dell’erba, al terreno stesso. Inoltre, sempre ai sensi del Regolamento, i pochi terreni seminativi dell’azienda (oramai abbiamo impiantato quasi tutto a vigneto, per oltre 27,5 Ha) sono stati trasformati in prati stabili, lungo i vigneti sono state mantenute o ricreate siepi (soprattutto di biancospino) e filari di alberi (gelsi, querce e castagni) così da mantenere il paesaggio ma soprattutto fornire ospitalità ad una fauna selvatica (insetti, uccelli, piccoli mammiferi) utili per la biodiversità e la lotta ai parassiti della vite. I nidi artificiali già posti in alcuni vigneti richiamano volatili tipici delle aree vitate, quali cinciallegre e codirossi. La presenza di questi insettivori nei vigneti con la loro attività predatoria verso insetti dannosi aiuta il lavoro volto all’equilibrio biologico e alla sua stabilità nel tempo.