- Dati di produzione e vendita
- Anno di fondazione: N/A
- Superficie vitata: 42.00 ha
- Bottiglie prodotte: 300000
- Vendita diretta: Si
- Reperibilità dei prodotti: N/A
- Export: N/A
- Contatti e Ospitalità
- Referente: N/A
- Visite in azienda: Si
- Lingue parlate: N/A
Le proprietà dell'Azienda Agricola Barone Cornacchia sono quanto resta di vasti feudi originariamente concessi dal Re di Napoli alla famiglia Cornacchia, insieme al titolo baronale, intorno a i primi anni del 1500. Divisioni e vicissitudini hanno modificato e ristretto nei secoli le dimensioni di tali feudi, fino ad arrivare alla seconda metà del 1800, quando l'estensione della proprietà terriera, caratterizzata principalmente da assolate colline, è rimasta pressoché immutata fino a oggi.Chiesa di San Martino di proprietà della famiglia Cornacchia
L'Azienda è sempre stata curata direttamente dalla famiglia fino a diventare per l'attuale proprietario l'unica professione. Piero Cornacchia, dottore in Giurisprudenza, subentra al padre Alessandro, medico, nel 1971 e inizia un percorso di ammodernamento dell'Azienda nei successivi 34 anni, ampliando le superfici a vigneto e rinnovando gli impianti di vinificazione e di invecchiamento.
San Martino in un affresco del XV secoloL'attività dell'Azienda è passata attraverso la vendita del vino sfuso in barili, destinata alle grosse cantine piemontesi negli anni 20, all' imbottigliamento e alla vendita, principalmente nel mercato locale e nel milanese negli anni '30. Gli anni '70 hanno visto sia l'avvio della prima esportazione regolare, sul mercato svizzero e nei più importanti paesi europei, che l'immissione del Montepulciano d'Abruzzo nel Nord America. Nel 1991 avviene il grande salto nel mercato mondiale, principalmente in Giappone.
Oggi l'Azienda Agricola Barone Cornacchia conferma la sua filosofia, la tradizione, la tipicità e soprattutto la schiettezza del suo vino. I recenti investimenti negli impianti aziendali e nei nuovi vigneti confermano l'impegno al raggiungimento della qualità del prodotto.