La manifestazione fin dalla sua prima edizione propone una serie di
vini di vitigni autoctoni da degustare e, novità di questa nuova
edizione, anche da acquistare sul posto. Infatti oltre al solito
banco di assaggio è stata proposta in contemporanea con la
manifestazione, la prima Mostra Mercato
che ha permesso agli enovaghi di acquistare i vini che alla fine
sono risultati più piacevoli.
La vendita è stata effettuata in piazza Carducci con i prezzi
normalmente fatti ai privati che acquistano dal produttore,
rappresentando una ghiotta occasione per allargare la cantina
personale. Presenti oltre 350 cantine, in rappresentanza di tutte le
regioni italiane e di 250 vitigni. Gli enovaghi hanno potuto così
degustare 500 vini presentati accuratamente dal personale
Slow Food e dai sommeliers dell’A.I.E.S.
L’evento, organizzato e ideato da Slow Food Italia e dal
Coordinamento Slow Food Emilia-Romagna, si è proposto come una
grande vetrina del Bere Italiano, dove viene valorizzata la
biodiversità dei piccoli e piccolissimi vitigni, delle piccole
produzioni ma anche dei vini che già hanno sfondato e sono famosi in
Italia e nel mondo rappresentando una valida alternativa al gusto
internazionale egemone. Le degustazioni sono state accompagnate da
note di musica jazz, in perfetto stile “slow”. Ai vini inoltre sono
stati abbinati in aree specializzate i prodotti tipici del
territorio emiliano tra i quali il Parmigiano Reggiano di diverse
stagionature (24-36-48 mesi), il Prosciutto di Parma, la Mortadella
Classica di Bologna e la frutta di stagione e di territorio e la
novità dei gelati al vino.
Le giornate della manifestazione sono state l’occasione per momenti
di confronto e d’approfondimento su temi importanti ed attuali
quali: “Perché non esiste una regolamentazione nell'uso dei lieviti?
Possiamo contrastare l'omologazione ottenuta magari attraverso
l'uso, assolutamente non necessario né giustificato del transgenico?
La biodiversità è un valore culturale ma anche economico!”. In
particolare, l’impegno culturale ed editoriale di quest’anno si è
concentrato sulla presentazione del libro “Guida ai vitigni
d’Italia”, edito da Slow Food editore. Di notevole livello ed
interesse enologico i laboratori-verticali dedicati quest’anno al
Barolo Vigna Rionda di Massolino, al Verdicchio Castelli di Jesi
Riserva Villa Bucci, al Montefalco Sagrantino 25 anni di Caprai, i
grandi vini Florio delle piccole isole di Sicilia. A queste
verticali si sono affiancate due degustazioni comparate, una
dedicata ai cinque Presidi vinicoli di Slow Food: Moscato di
Saracena, Moscato di Strevi, Sciacchetrà delle Cinque Terre, Vino di
Visciole e Vino Santo Trentino. La seconda, è stata imperniata sul
confronto le uve Longanesi “Burson” ed i grandi Grenache di
Sardegna, Francia e Catalogna.
L’Enovago
enovago@vinit.net
LINK CORRELATI:
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