Slow Food, a
seguito della campagna di vero e proprio terrorismo mediatico
scatenata dall’appello degli scienziati pro
OGM - invita tutti i ristoratori che condividono la
sua filosofia a mettere nel menu questi due piatti, per rispondere
in modo ironico e pratico a chi accusa gli alimenti in questione di
essere cancerogeni.
“La cosa però è molto seria” dice Carlo Petrini. “Vogliamo che dal
mondo della gastronomia italiana arrivi un chiaro segnale al Governo
perché approvi il Decreto che regolamenta la coltivazione di OGM in
Italia. Il mondo agricolo, infatti, si è già espresso in maniera
inequivocabile contro la liberalizzazione selvaggia delle
coltivazioni di OGM, e così pure la maggioranza delle Regioni
italiane.”
La campagna mediatica a metà tra disinformazione e antiscientificità
messa in atto dal professor Veronesi
e colleghi in merito agli OGM richiede che si faccia urgentemente
chiarezza. Dire che polenta e basilico sono il vero pericolo è al
limite del ridicolo e ha il fin troppo chiaro intento di distogliere
l’attenzione dalle reali problematiche. Meraviglia poi che il mondo
scientifico giochi sulla confusione tra selezione genetica -
praticata dai contadini di tutto il mondo - e transgenico, glissando
peraltro sul tema dei brevetti che è esattamente il fulcro di tanto
interesse.
A sostegno del Decreto presentato dal Ministro delle Politiche
Agricole Giovanni Alemanno,
Carlo Petrini dichiara: “Urge una
regolamentazione. Il Decreto mira a tutelare le specificità e le
peculiarità produttive del nostro territorio e ad evitare la
contaminazione tra le diverse colture. Solo in questo modo è
possibile garantire una vera libertà di scelta per gli agricoltori e
i consumatori, i quali peraltro continuano a dimostrare, riguardo
agli OGM, quella cautela che normalmente ci si aspetterebbe dal
mondo scientifico: non per infondate paure da oscurantismo
medievale, come accusano gli scienziati, ma per difendere il proprio
diritto a scegliere liberamente cosa mettere nel piatto. Cominciamo
l’11 novembre, con pesto e
polenta... ”
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