30.08.2002 | Vino e dintorni

''Salvate le uve di Portoscuso''

PORTOSCUSO (CA). Uve al piombo, è guerra tra agricoltori e produttori di vino. La contesa adesso arriva nell'aula del consiglio regionale. È stato infatti chiesto da parte di alcuni consiglieri regionali di maggioranza, l'intervento del presidente della giunta, Mauro Pili, e degli Assessori all'Ambiente Emilio Pani, alla Sanità Giorgio Oppi e all'Agricoltura Felicetto Contu per salvare la vendemmia dei viticoltori di Portoscuso che rischiano di abbandonare i vigneti prima del raccolto stagionale.

L'indisponibilità della cantina sociale di Sant'Antioco ad effettuare l'ammasso delle uve di Portoscuso ha messo nei guai gli agricoltori del centro industriale che, oltrettutto, sono stati raggiunti da un'ordinanza del sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu, che vieta la commercializzazione delle uve e la loro vinificazione all'interno delle mura domestiche. I consiglieri regionali, Marco Fabrizio Tunis, Mario Floris, Ettore Businco, Andrea Pirastu, Sergio Milia hanno chiesto al presidente della giunta regionale, Mauro Pili, e agli assessori interessati, un intervemto presso il presidente della cantina sociale di Sant'Antioco, Sergio Businco, e il consiglio di amministrazione della società vinicola perchè, anche per il corrente anno, ottemperino alla raccolta delle uve prodotte nell zona ad alto rischio di crisi ambientale. «Si chiede inoltre - sostengono gli interroganti - anche di verificare la possibilità di modificare l'attuale procedura risarcitoria che risulta penalizzante per i produttori, attribuendo ai comuni il compito di gestire a livello locale, la corresponsione dei singoli indennizzi e separando quelli dovuti ai produttori da quello spettante alla cantina per le operazioni di ammasso, vinificazione sotto vincolo sanitario e successiva gestione». In passato le uve di Portoscuso venivano raccolte dalla cantina sociale e inviate alla distillazione. Una procedura fuori dalla norma delle linee di produzione dei vini classici della zona ma dalla stagione 2002 il consiglio di amministrazione della cantina sociale, per evitare un calo di immagine dei loro vini di qualità, ha deciso di rinunciare a quelle lavorazione extra. L'ordinanza del sindaco di Portoscuso ha scatenato pesanti reazioni, anche politiche, in tutto il territorio e i botta e risposta si sono succeduti a raffica. Le ultime accuse agli amministratori di Portoscuso sono arrivate dall'ex vicesindaco del centro industriale, Paolino Serra, che ha accusato Adriano Puddu e il suo vice, Angelo Cremone, di incapacità amministrativa. «Abbimo deciso questa linea - ha replicato Angelo Cremone - nell'interesse degli agricoltori di Portoscuso e per evitare danni alla cantina sociale. Stiamo dacendo soltanto quanto l'ex vicesindaco Serra, negli ultimi dieci anni, non ha fatto lasciando gli agricoltori allo sbando».

FONTE: LA NUOVA SARDEGNA

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