Don Chisciotte nel circo del pallone,
Zeman, con l’immancabile sigaretta
tra le dita, ha raccontato di come il riconoscimento di «Matto» gli
calzi a pennello soprattutto riferito alla sua personalità di
allenatore di calcio considerato spesso controcorrente.
L’attuale titolare della panchina del Lecce, ha parlato dei rapporti
travagliati con il mondo del pallone, soprattutto nelle ultime
stagioni. «Mi sento un po’ come don Chisciotte che va contro i
mulini a vento. Ma è il mio carattere e non ci posso fare niente. Se
penso una cosa la devo dire».
Un tecnico che va contro il sistema quindi? «Diciamo così. Anche se
spesso il sistema si è rivolto contro di me» ha replicato Zeman. Il
boemo non ha lesinato critiche al «circo» del calcio ribadendo la
sua analisi impietosa: «L’ho scritto anche sul mio sito,
Zeman.org, e lo ripeto:
lo sport del pallone, quello vero, lo
giocano solo più i ragazzini sulle piazze e nelle strade.
Il calcio dovrebbe essere agonismo, bel gioco, gesto atletico.
Invece è sempre di più industria e business. Bisognerebbe tornare a
valori più veri».
Giudizi positivi invece sul mondo del vino.
Zeman si è dichiarato appassionato di vini, con predilezione per
quelli piemontesi. Ha elogiato la produzione di casa
Scrimaglio tra cui spicca la
selezione esclusiva in abbinamento al marchio Fiat; e ha ammesso
pure un debole per la cucina italiana.
I tre nuovi «matti» si aggiungono, quindi, nell’albo d’oro a
personaggi come Marco Pannella, Edoardo
Raspelli, Bruno Gambarotta, Emilio Fede, Luciana Littizzetto,
Oliviero Beha, Enrico Beruschi, Antonio Ricci.
Nella lista anche scrittori e produttori vinicoli dal ligure
Pippo Parodi a Barbara Incisa della
Rocchetta, scienziati e medici come il dietologo
astigiano Giorgio Calabrese.
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