Protagonista delle serate è stato, dunque, il
vino con la complicità di professionisti ed amatori che fanno della
cultura della mescita il proprio principale piacere. Non è stata di
certo la competizione che ha spinto Narciso
Costanzo, Natale Cuciniello,
il maestro Bove ed Emilio Schiavone ad avvicinare le
loro opere tra loro per consentire anche ai semplici degustatori di
vino ed agli habituè del Gradisca di apprezzare le loro opere.
La direzione artistica di Tina Alario,
che espone anche le proprie opere, ha consentito di creare tutti i
presupposti per una due giorni di sicuro successo. Le altre
componenti che hanno allietato le serate sono state determinate
dall’ambiente caldo ed accogliente del Giardino del Gradisca, già in
precedenza teatro di iniziative enogastronomiche sul tema del
Mezzogiorno e dell’area vesuviana in particolare, dalla simpatia e
competenza di Conny, Giusy e Ciro,
proprietari, sommelier e intenditori del nostro buon vino.
Infine, ciliegina sulla torta, i fondi che
gli organizzatori sono riusciti a raccogliere attraverso la vendita
delle opera messe in mostra, verranno interamente devoluti in
beneficenza, ad un centro di accoglienza ed assistenza della zona.
Anche questa brillante iniziativa, che si caratterizza per
originalità ed innovatività, consente di porre al centro
dell’attenzione l’importanza che il “nettare degli dei” assume anche
sotto l’aspetto sociale, diventando l’attenuante principale per
consentire un’ampia e qualificata aggregazione di soggetti.
A riprova della giusta intuizione avuta dagli organizzatori
l’iniziativa verrà in parte replicata dagli altri comuni dell’area
vesuviana che intendono coinvolgere i principali organi di stampa
locali in una settimana dedicata al vino. L’auspico è, dunque, di
vedere replicate quanto più possibile iniziative analoghe e che,
soprattutto, questa edizione del Wine Art diventi la prima di una
lunga serie. |