Uno dei pericoli
che corrono questi vitigni, oltre al grave rischio di estinzione, è
quello legato alla mancanza di una normativa specifica. Per questo
il Comitato ha invitato ad un confronto esperti e produttori,
organizzando a Gorizia il seminario "Legislazione
a tutela dei vini autoctoni italiani", il primo svoltosi
in Italia su questo tema. Al centro della discussione, la proposta
di legge presentata recentemente a Roma per la tutela e la
valorizzazione dei vitigni autoctoni italiani, considerati come
patrimonio culturale dello Stato. Unanime il consenso degli
intervenuti al seminario sulla necessità di definire con chiarezza
il legame tra denominazione e territorio, per evitare che un vitigno
autoctono venga riproposto in contesti geografici differenti,
perdendo così la sua caratteristica fondamentale di appartenenza
territoriale.
Al seminario, moderato dal direttore di
Gorizia Fiere e segretario generale del Comitato Vinum Loci
Maurizio Tripani, è intervenuto
Attilio Scienza, presidente del
Comitato scientifico Vinum Loci e docente di viticoltura
all'Università degli studi di Milano, cui è toccato il compito di
illustrare le caratteristiche dei vitigni autoctoni e antichi, "che
- ha sottolineato - non sono solo oggetto di ricerca accademica, ma
anche di valenza economica".
"La tutela giuridica dei vitigni autoctoni non é un vezzo - ha
ribadito Paolo Benvenuti,
presidente del Comitato Vinum Loci e direttore generale
dell'Associazione nazionale Città del Vino - perché la
globalizzazione dei mercati e le strategie di marketing di altri
paesi, sempre più spinte, la rendono davvero necessaria. La proposta
di legge è un passo importante che coglie l'interesse che i vitigni
autoctoni e antichi italiani stanno suscitando nel mondo del vino e
tra gli appassionati". Come ha sottolineato l'avvocato
Silvia Segnalini che ha
partecipato alla stesura della proposta di legge, "dopo le dovute
modifiche e correzioni auspichiamo che la bozza si trasformi in un
progetto concreto che raccolga il più ampio consenso parlamentare
possibile".
Al seminario sono intervenuti il presidente della Camera di
Commercio di Gorizia Emilio Sgarlata,
il rappresentante della Direzione Regionale all'agricoltura
Gianni Deghenart, il
responsabile marketing di FriulAdria Enrico
Guglielmi. Marco Felluga,
presidente del Consorzio Collio e vicepresidente della Federdoc FVG,
ha ricordato che "tutto il settore vitivinicolo è coinvolto in una
grande sfida e la nostra regione ha le carte in regola per vincerla,
se saprà puntare sulla qualità. Dobbiamo impegnarci per poter
offrire al mercato vini unici e irripetibili, condizione che si
concretizza con il fondamentale rapporto tra vitigno e territorio di
origine".
Il Comitato "Vinum Loci" (cui hanno aderito importanti istituzioni
scientifiche e le più prestigiose associazioni italiane impegnate
nel settore vitivinicolo e della salvaguardia del nostro patrimonio
agroalimentare, quali Gorizia Fiere, Associazione Nazionale Città
del Vino, Slow Food, Movimento Turismo Vino, Dipartimento di
Produzione Vegetale della Facoltà di Agraria dell'Università degli
Studi di Milano, Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di
Udine, Il Gastronauta, Club Papillon, Pro-Vites, Ersa-Agenzia
Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia) è al
lavoro per preparare la 4° Rassegna
nazionale dei vini antichi e autoctoni "Vinum Loci" che
si terrà nel rinnovato quartiere fieristico di
Gorizia dal 14 al 17 ottobre, in concomitanza con la
7° edizione di "Ruralia", il
Salone dei prodotti agroalimentari a DOP e IGP e Mostra mercato dei
prodotti alimentari di qualità e l'11° edizione del Salone biennale
della barbatella "Vite". Per informazioni: Gorizia Fiere, tel.
0481-520430, fax 0481-520279
Goriziafiere.it
Vinumloci.com
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