23.11.2002 | Cultura e Tradizioni

Viticoltura montana: impresa possibile?

La viticoltura montana e quella praticata in ambienti a forte pendenza costituiscono un patrimonio d'ambiente, paesaggio ed economia. Ieri al Salone del Vino si è discusso di "Viticoltura difficile e riconoscimento di specificità: obiettivo difficile o traguardo vicino?" in collaborazione con il CERVIM, nell'ambito della seconda edizione di Torino Capitale del vino, un evento giunto alla seconda edizione ed organizzato insieme a Chambery, sede del "Festival des Métiers de Montagne."

Tra i tanti incontri e convegni, al Salone del Vino, grazie all'iniziativa della Federazione Alto Piemonte si è discusso anche di “Viticoltura eroica” , nell'ambito della seconda edizione di Torino Capitale del vino, un evento giunto alla seconda edizione ed organizzato insieme a Chambery, sede del "Festival des Métiers de Montagne." 

E' emersa ancora una volta nella discussione la necessità di tutelare la viticoltura montana, particolarità della nostra agricoltura che ha bisogno del riconoscimento ufficiale di una legislazione, a tutt'oggi ancora assente, che permetta di avviare politiche di sviluppo per assicurare un futuro in aree dove l'architettura ambientale è testimone della presenza di opere dell'ingegno dell'uomo. 

Nel corso del Salone del Vino si terrà la premiazione del Concorso intitolato a Domenico Carpanini e realizzato per gratificare l'impegno e la professionalità dei viticoltori dell'Alto Piemonte, per diventare testimonianza di una tradizione che ha radici antiche.

Paolo d'Abramo
VINit.net
dabramo@vinit.net

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