22.09.2004 | Cultura e Tradizioni

Vino e... torta

Torta tagliolina (o torta di tagliatelle, o torta “de paparèle”). Secondo lo scrittore G. Maffioli, autore nel 1968 del libro “Il ghiottone veneto”, la torta di tagliatelle “somiglia stranamente ad un dolce greco o turco, il katayit”, il che potrebbe far supporre trattarsi di uno dei piatti di “area bizantina” assorbito dalla cucina veneziana...

Tale congettura rimane verosimile, in quanto giustificabile sarebbe poi il cammino che la ricetta avrebbe compiuto per giungere alla corte dei Duchi Estensi di Ferrara durante il servizio del grande Scalco Cristoforo da Messisbugo in epoca rinascimentale. Tale viaggio avrebbe infatti come tappe prima la Scaligera Verona, poi la Mantova dei Gonzaga (aree dove tutt’oggi la torta costituisce un piatto tipico), Duchi filantropi come gli Estensi, amanti della buona tavola. Da Ferrara la ricetta proseguì il suo cammino per quel di Modena, territorio anch’esso assoggettato alla “Casata dell’Aquila”.

All’origine “bizantina” del dolce abbiamo dedicato l’abbinamento con l’Albana di Romagna DOCG Passito 2000 dell'Azienda Poderi delle Rocche di Imola (BO). La leggenda narra infatti che nel VI Secolo Galla Placidia, figlia dell’Imperatore bizantino Teodosio, in viaggio verso Ravenna, capitale allora dell’Impero Romano d’Occidente, nelle splendide colline nei pressi di Cesena assaggiasse una coppa di Albana esclamando: “Tu meriteresti di essere bevuta in oro!”, ed in quei luoghi sorse l’abitato di Bertinoro, culla della cultura romagnola…

La torta tagliolina si caratterizza per una ricca farcitura costituita da mandorle tritate, zucchero, burro, arancio a cubetti e aroma di vaniglia, ma soprattutto dallo strato di finissime taglioline all'uovo che sovrastano il ripieno adagiato su una base di pasta frolla; il tutto viene cotto a 180 °C per 30 minuti. Completa la ricetta una abbondante "annaffiata" di alkermes o mandorla amara in uscita dal forno. Dopo essere stata servita, la preparazione emana una ricca aromaticità dovuta alla cottura della pasta base ed alla nota di amaretto del liquore che la bagna. All’esame gustativo il dolce si presenta ricco in tutte le sue componenti, dalla pasta frolla alle mandorle, al liquore che lo guarnisce; per questo il piatto si presenta strutturato con qualità gusto-olfattive di grande persistenza.

L'Albana passito si presenta con un colore giallo dorato intenso, con riflessi ambrati, consistente. Al naso è intenso e persistente, di qualità fine, con elegante ventaglio di profumi che si apre sulle note fruttate di albicocca, buccia di arancia e fico caramellato per poi passare a ricordi di frutta secca, in particolar modo mandorla e mallo di noce, per chiudere infine con una piacevole nota dolce di vaniglia. L’esame gustativo è contraddistinto da due nette sensazioni: se gli zuccheri residui conferiscono una dolcezza piacevole, per nulla stucchevole, d’altra parte il nerbo acido del vino dona al prodotto una buona freschezza, che lo rende equilibrato ed invitante. Il vino si presenta nel complesso di corpo, armonico, adatto all’abbinamento con dolci opulenti come questo, ricchi di sensazioni “grasse”, grazie alla sua freschezza.

La torta assaggiata per realizzare l'abbinamento è stata preparata da Marcella Fuschini. Per chi volesse saperne di più, o richiedere il prelibato dolce rivolgersi a: Caffè Cristal di Marcella Fuschini, P.za Mazzini, 4 Argenta (FE) tel. 0532/318358 Un link dove invece potrete trovare altre interessanti informazioni (anche per quel che riguarda i contenuti calorici) è quello della Regione Veneto: Regione Veneto - Cucina

A presto!
Mirco Mariotti

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