Ricordando che un
piatto strutturato e succulento necessita l’abbinamento con un vino
alcolico e tannico al fine di “asciugare” la bocca e prepararla al
successivo boccone, ne deriva che si renda necessario un vino rosso
di corpo che potrebbe essere, per rimanere nella Regione Emilia
Romagna, un
Gutturnio dei Colli Piacentini DOC Riserva,
un
Barbera dei Colli Bolognesi DOC
o il “Burson” di Ravenna IGT
prodotto con l’Uva Longanesi.
Questa la teoria… realizzare però tali accostamenti oltre a
richiedere l’immediato intervento del dietologo, causerebbe la quasi
immediata saturazione del nostro appetito; per non rinunciare dunque
a questa prelibatezza meglio dirottare la nostra attenzione su vini
più “leggeri”, che sopperiscono al loro esile corpo con una buona
sapidità e magari effervescenza che permettono di smorzare la
grassezza della preparazione.
Ecco quindi suggellarsi un matrimonio della tradizione ferrarese fra
Salama da sugo e
Fortana frizzante del Bosco Eliceo DOC,
ma altri vini rossi frizzanti regionali potrebbero risultare
ugualmente all’altezza: dalla nutrita schiera dei Lambruschi (non
solo le classiche DOC modenesi, ma anche il Lambrusco Reggiano DOC)
alla Bonarda frizzante dei Colli
Piacentini DOC, prodotta con il vitigno Croatina.
Come sempre ribadisco: nell’abbinamento un occhio di riguardo va
alla tradizione, quindi libero sfogo alle proprie conoscenze senza
eccedere nelle calorie, ovviamente...
In un dei prossimi articolo Vi parlerò più
diffusamente della realizzazione di questo insaccato e dove può
essere degnamente degustato...
A presto
Mirco Mariotti
axemir@libero.it
{foto:
Polesine.com} |