“Un bilancio
sicuramente positivo – commenta Giulia
Adamo, presidente della
Provincia di Trapani, che ha
organizzato la rassegna - che conferma il ruolo cardine della
Provincia di Trapani, la più vitata d’Europa, nel settore
vitivinicolo: un comparto che ci regala grandi soddisfazioni
internazionali e che sta contribuendo a diffondere un’immagine della
Sicilia in continua ascesa”.
Un comparto, quello del vino, che sta registrando un vero e proprio
boom. Ne ha parlato Luca Maroni,
opininon leader, analista
sensoriale di fama mondiale e autore della famosa
Guida ai vini
d'Italia ''il cui modello di sviluppo deve essere esportato in
altri comparti. La qualità dei vini siciliani è aumentata moltissimo
in un buon rapporto con il prezzo. Gli imprenditori, adesso molto
più numerosi, hanno investito molto ma stentano ancora a fare
sistema”.
Nell’ultima giornata della rassegna si è parlato di tracciabilità
dei vini. A partire dal gennaio 2005 entrerà in vigore la legge
nazionale n.178 del 2002 secondo la quale anche i vini da tavola
dovranno contenere nelle etichette le informazioni obbligatorie per
consentirne la tracciabilità.
''Considerato che la legge consente il melange dei vini - ha
spiegato Salvatore D'Agostino,
enologo e dirigente dell'Istituto regionale
della Vite e del Vino - ovvero la mescita di vini
stranieri con vini italiani, è importante che il consumatore sia
informato su ciò che beve per seguire a ritroso il percorso compiuto
da quella bevanda: la vinificazione, la trasformazione, la
fermentazione, il trattamento e la distribuzione del vino.
Succede per le
carni, dopo la sindrome della Mucca pazza – ha aggiunto - per i vini
certificati e per molti prodotti agroalimentari. Era la volta adesso
dei vini da tavola. Il consumatore deve sapere se quello che beve e'
vino italiano o ad esempio una miscela di vino siciliano e tunisino
o marocchino.''
Bere è una questione di testa. La forma del bicchiere, il contesto
di degustazione, i ricordi che evoca sono alcuni dei fattori che
determinano le sensazioni che proviamo bevendo del buon vino.
''Quando beviamo del vino si attivano particolari recettori
cerebrali - ha spiegato il professore
Pietro Petrini, dell'Università
di Pisa - e scattano i meccanismi analitici del gusto e
dell'olfatto oltre che quelle particolari facoltà che presiedono
alla creatività e alla passione''. ''Anche l'eventuale musica di
sottofondo influenza le preferenze di ciascuno di noi. Recenti
esperimenti - ha aggiunto Petrini - hanno dimostrato che la
percentuale di vino francese venduto presso i grandi centri
commerciali subisce un incremento rilevante se in sottofondo si
ascolta musica francese. Lo stesso vale per i vini italiani''.
Ufficio Stampa
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