14.02.2009 | Vino e dintorni Inserisci una news

Vino, quinta Docg per la Lombardia

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Il riconoscimento è per il Moscato di Scanzo

www.agroalimentarenews.com - Importante riconoscimento nazionale per il mondo vincolo lombardo. "Il Moscato di Scanzo - annuncia l'assessore all'Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi - ha ottenuto ieri in sede di Commissione ministeriale il riconoscimento di Docg. Con questo riconoscimento il vino prodotto nel comprensorio di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, diventa la quinta Docg della Lombardia. Si tratta di un'ulteriore conferma che la strada delle qualità che caratterizza il lavoro dei nostri viticoltori è sempre più riconosciuta. La Lombardia ha quindi da oggi un motivo in più per essere fiera dei suoi vini". "Dopo le bollicine di Franciacorta e Oltrepò Pavese, i grandi rossi di Valtellina con le Docg Sforzato e Valtellina Superiore - ricorda Ferrazzi - è quindi il turno di un vino dolce e autoctono. Tutti portabandiera di un mondo, quello del vino lombardo, che vanta circa 15.000 addetti e una superficie coltivata 23.400 ettari. Va inoltre ricordato che tutto il vino prodotto in Lombardia ricade in zone a Denominazione d'Origine". Il Moscato di Scanzo è un vino passito ottenuto esclusivamente dalla vinificazione delle uve provenienti dall'omonimo vitigno autoctono. Il processo di lavorazione delle uve è lungo e laborioso. Dopo la raccolta, le uve subiscono un appassimento per un periodo non inferiore ai 21 giorni per raggiungere un idoneo grado zuccherino e successivamente il vino ottenuto dalle uve appassite deve essere sottoposto ad un invecchiamento minimo di due anni. La Docg Moscato di Scanzo si caratterizza per essere la più piccola d' Italia: la zona di produzione è limitata a una porzione del Comune di Scanzorosciate (Bg) e i produttori sono 39, di cui 33 aderenti al Consorzio di Tutela. La superficie a vigneto non supera i 31 ettari, con una produzione vinicola di poco superiore alle 60.000 bottiglie all'anno. "Pubblico ed esperti di settore - dichiara Ferrazzi - sono sempre più concordi nel riconoscere al vino lombardo una propria identità, che si conferma nella crescita di altre realtà emergenti, come quelle di Garda, Valcalepio, Colli Mantovani, del vino di Milano prodotto nel territorio di San Colombano, ma anche con le nuove IGT Ronchi Varesini e IGT Terre Lariane". "L'impegno di Regione Lombardia - conclude Ferrazzi - è quello di continuare a supportare questa crescita generale dei propri distretti vinicoli, contribuendo a promuovere le etichette e allo stesso tempo far conoscere l'intera offerta dei territori dai quali questi grandi vini hanno origine. Un impegno che proseguirà nei prossimi mesi e per il quale è necessaria la collaborazione di tutti coloro che possono testimoniare al consumatore la qualità e l'identità dei nostri vini"

Tag: vino, enologia, agroalimentarenews


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