Vino, agricoltori contro la manipolazione genetica
Produrre Marsala o Passito di Pantelleria ad Oslo?. Non è fantascienza ma potrebbe presto essere possibile dopo che l'Unione Europea ha dato il nulla osta ai vitigni modificati geneticamente.
Una decisione che in provincia di Trapani, la più "vitata" d'Europa ga fatto scattare immediatamente le proteste dei rappresentanti degli agricoltori ma del consigliere del ministro per la Sicilia Occidentale Mario Caruso il quale precisa che in sede europea sono stati i tecnici ad esprimersi favorevolmente a questa direttiva all'insaputa dello stesso ministro. In pratica intervenendo sul dna del vitigno si potrebbe creare in laboratorio un vitigno da passito resistente al ghiaccio della Scandinavia. Mario Caruso definisce la decisione dell'Unione Europea: "Una sconfitta superiore a quella per molto tempo tentata da diversi paesi del Nord Europa ed anche da alcune regioni del Nord Italia, con riferimento allo zuccheraggio e quindi alla sofisticazione dei vini". Parere assolutamente negativo anche da parte di Giuseppe Campione direttore provinciale della Coldiretti. "Un danno enorme - dice il presidente - per la viticoltura trapanese. Bisogna intervenire immediatamente per fare tornare l'unione europea su questa decisione che potrebbe mettere a repentaglio alcuni nostri vini Doc". Da Mario Caruso in una lettera inviata al coordinamento delle Cantine Sociali con sede a Santa Ninfa una proposta in difesa della viticoltura trapanese. "Un primo passo - afferma - potrebbe essere costituito dlla creazione di un consorzio di tutela dei vini prodotti da vitigni autoctoni che miri alla difesa, valorizzazione e promozione dei vini prodotti nella nostra provincia, denominandoli con i nomi che da migliaia di anni gli sono stati attribuiti". Il rappresentante del ministro fa anche autocritica parlando "di realtà che rappresentano delle vere e proprie zavorre, per indolenza, per disinteresse, per mancanza di flessibilità mentale o per resa incondizionata alle difficoltà imprenditoriali".
Giuseppe Lo Castro.