13.04.2006 | Eventi

Vinitaly 2006: assaggi e considerazioni

Di ritorno da Egna dove si è svolto il 6° Concorso Nazionale del Pinot Nero, di cui vi scriverò tra alcune settimane, ho fatto tappa nella giornata dell'apertura di giovedi' al Vinitaly di Verona, la piu' grande ed entusiasmante kermesse del vino, dell'olio d'oliva ed affini. Una fiera che seguo da circa venti anni, sempre con grande entusiasmo ed interesse, con l'unico rammarico di non potere degustare i tanti vini a disposizione, ma il limite umano ci condiziona un po tutti...

La manifestazione è bella in quanto oltre a degustare si può entrare a contatto diretto con chi il vino lo produce, lo fa nascere, riuscendo a cogliere i vari aspetti ed i problemi legati a questo splendido mondo, con tutti i lati positivi ed anche con tutte le problematiche che si porta appresso.

Ho notato una certa euforia tra gli addetti ai lavori, tra gli espositori, i visitatori, segno questo che c'è voglia di rinascita, di riprendere a volare come negli anni migliori, con la consapevolezza che gli anni delle "vacche grasse" non torneranno piu', che la concorrenza straniera è quanto mai agguerrita, e come ripeto da tempo "occhio agli spagnoli", ma pur consapevoli delle grandi potenzialità dei nostri magnifici territori e dei nostri vitigni autoctoni, con un qualcosa in piu' che gli altri paesi emergenti non potranno mai avere.

Il nostro vantaggio che ci posizionerà per moltissimi anni ancora in una situazione privilegiata è dovuto al fatto che, oltre ai territori ed ai nostri vitigni autoctoni, noi disponiamo di oltre 2000 anni di storia, tradizioni, monumenti e cultura che i paesi emergenti non potranno mai avere, senza parlare della tradizione gastronomica che è senza uguali, ovunque in ogni parte del mondo. Quindi mi sento di affermare che la nostra enogastronomia, dall' Alto Adige alla Sicilia, è senza uguali e difficilmente superabile, molto imitata e scopiazzata ma si sa che l'originale è sempre migliore delle brutte copie.

Comunque tornando alla mia visita al Vinitaly, reduce da una giornata in Alto Adige in cui ho degustato , durante lo svolgimento del Concorso Enologico, 60 Pinot Neri, con assegnazione di una valutazione e quindi molto impegnativa e di responsabilità, mi sono limitato nelle degustazioni, approfittando delle mie visite per approfondire alcune problematiche con i vari produttori ed uno scambio di opinioni.

Ho iniziato la mia visita al padiglione del Lazio dove ho avuto modo di incontrare i titolari dell'Azienda Strade Vigne del Sole, il Cav. Antonio Cugini ed il figlio Alessandro, i quali mi aggiornavano sulla loro opera di riscoperta e salvataggio dei vitigni autoctoni laziali, che attualmente sono arrivati a circa 70. Di questa opera di conservazione e di riporto alla luce di questi antichi vitigni autoctoni laziali vi scriverò nel corso dell'anno, con descrizione anche dei vini che ne sono prodotti.

Sicuramente da tenere in considerazione in modo particolare i vini bianchi quali il Kadrai, il Cannellino, la Malvasia Rossa che è un vitigno a bacca bianca molto aromatica, tutti vini dai profumi e dagli aromi piu' unici che rari, in quanto questi vitigni non sono diffusi in altre aziende, ma si possono trovare solo in questa bella realtà laziale.

Il mio tour è proseguito con una visita alla Cantina Sant' Andrea di Terracina, dove ho conosciuto il Sig. Pandolfo Gabriele ed il figlio Andrea, di cui ho già scritto ampiamente su questo sito e sugli altri con i quali collaboro, che anche al Vinitaly ha vinto alcune medaglie, dopo essere stata l'unica azienda ad avere vinto ben 4 medaglie al Concorso di Torgiano di qualche mese fa. Da segnalare in modo particolare i loro Moscati di Terracina nelle tre versioni: secca, dolce e passita, ma anche le belle espressioni dei loro vini rossi: Sogno e Preludio alla Notte.

Mi sono intrattenuto per una visita alla azienda calabra Librandi, tra le migliori e piu' qualificate di tutta la Calabria, entrando in diretto contatto con il giovane sig. Librandi. Di questa cantina ho avuto modo qualche tempo fa di degustare i loro magnifici vini, in modo particolare i loro rosati, tipologia di vino fino a poco tempo fa poco apprezzata, in quanto i prodotti che si trovavano in commercio erano di qualità mediocre.

Oggi non è piu' cosi' e devo dire di avere rivalutato e "riscoperto" questa tipologia specialmente nelle stagione calda o con certi cibi in cui l'abbinamento con un bianco è a sfavore del vino, con un rosso a sfavore del cibo, mentre con un rosato è l' optimum.

Pensiamo ad un buon fritto di pesce, dove ci possono essere pesci grassi quali sardine, alici, o primi piatti con ragu' di carne, o carni alla pizzaiola, oppure anche pizze ben farcite ed allora ne scaturirà un matrimonio d'amore.

Ho degustato un Duca Felice 2001-gr. 13,50- che nonostante i suoi cinque anni è ancora in tonalità rubino ben vivo, fresco e fruttato, ben pimpante, ed infine uno dei vini di punta aziendale il Gravello 2003- 60% da uve gaglioppo e 40% cabernet-sauvignon, dove in bocca è molto morbido, vellutato con tannini fini e setosi, un vino che si avvicina tranquillamente ai 90/100.


Sono passato poi da una azienda della Sardegna, che a mio avviso è sicuramente tra le prime dell' isola, tra le mie preferite in senso assoluto: Argiolas dove sono stato ricevuto dalla giovane e gentile titolare Valentina Argiolas la quale in anteprima mi ha sottoposto in assaggio un vino, ancora in affinamento, prodotto da uve di Carignano del Sulcis in purezza. Un vitigno autoctono anche questo salvato e riscoperto che a mio avviso promette molto, molto bene, e che nei prossimi anni ci donerà grandi soddisfazioni.

Il colore è entusiasmante, stupendo: rosso scuro, quasi violaceo, nerastro: profumi netti di frutta ben matura e di grande tipicità ed originalità, in bocca ha già tannini fini e morbidi, di buona struttura e bevibilità, un vino che farà parlare molto di se nei prossimi anni. Ricordo di questa azienda della Sardegna tra i rossi: il Korem, uno tra i miei vini preferiti in assoluto (medaglia d'oro a Bruxelles 2005), il Perdera -da uve Monica- ( pure lui medaglia d'oro a Bruxelles 2005 ), il famoso e pluridecorato Turriga, il Costera da uve Cannonau in purezza, dove risalta una gradevole nota di liquirizia, ma anche i bianchi come il vermentino, il passito pluripremiato Angialis.

Di questa azienda approfondirò tra alcuni mesi in quanto tutti i prodotti sono di grande qualità e voglio in questa occasione ricordare, e porgere un sentito omaggio, al loro capostipite il sig. Antonio Argiolas, padre degli attuali proprietari, che ad oggi conta 99 anni ed in dirittura d'arrivo a dicembre 2006 al prestigioso traguardo dei 100 anni: questo significa che il vino porta molto bene se bevuto in maniera corretta.

Ho voluto conoscere personalmente il titolare di un'altra azienda di cui ho scritto nelle mie rubriche di degustazione: il sig. Libero Rillo di Torrecuso (Benevento) dell' azienda Fontanavecchia, una delle migliori aziende in senso assoluto del Sud. Caratteristica di questa azienda è la grande qualità riscontrata su tutta la linea aziendale e non limitata ad uno o due prodotti di punta. Ho degustato la Falanghina 2005 che seppure ancora immatura e bisognosa di almeno 6/7 mesi di affinamento in bottiglia, come tutti i vini bianchi d'altronde, e questo lo sostengo da tempo ed ogni volta lo ribadisco, presenta delle note di tipicità e finezza che la pongono sempre al vertice della tipologia.

Ma anche il rosato del Taburno, l' Aglianico del Taburno, il bianco Facetus, ed il loro pluridecorato Grave Mora, che viene prodotto in pochi esemplari solamente nelle annate che lo consentono, un vero fuoriclasse da 15 gr. naturali con una bevibilità da sogno!

Ho fatto una visita ad una azienda maremmana che conoscevo di nome ma non di "vino" la Fattoria le Pupille ed anche qui ho trovato dei prodotti ben fatti e di qualità: il loro morellino di scansano base, vinificato solo in acciaio, fruttato e di pronta beva, uno di quei vini da bere tutti i giorni dall'ottimo rapporto q/p; il loro Saffredi 2003 vino di punta dal taglio bordolese ( Cabernet-sauvignon+ Merlot ) superpremiato che si uniforma al gusto internazionale e di buona qualità; mentre personalmente il vino che ho apprezzato di piu' è stato sicuramente il Poggio Valente 2003 un Morellino di Scansano affinato in legno con un 97% di sangiovese ed il 3% di alicante, che bene rispecchia il territorio di origine e la tipicità della terra d' origine .

Ho fatto una veloce capatina presso lo stand dell'azienda marchigiana Bucci Ampelio, conosciuta e famosa per la longevità e riserve dei suoi verdicchio di Jesi, dove ho potuto assaggiare velocemente due verdicchio annate 2004 e 2003, ed apprezzare la grande qualità e finezza dei prodotti.

Poi come spesso accade, uno di quegli incontri casuali, di fianco alla postazione di Bucci, un signore al quale avevo chiesto informazioni, che insieme al figlio è titolare di una azienda a Bolgheri ed una nell'isola d' Elba.

L'azienda del figlio si chiama Giorgio Meletti Cavallari si trova a Castagneto Carducci e produce due rossi, di cui uno affinato esclusivamente in acciaio, dalla beva accattivante, immediata, dal buon rapporto q/p ( per essere un vino di Bolgheri ), e l'altro passato in barrique piu' corposo, complesso di buona qualità.

Ma il vino che mi ha letteralmente "catturato il naso" è stato l'aleatico versione dolce che produce il Sig. Cavallari all'isola d' Elba, Tenuta delle Ripalte, un vero paradiso terrestre, con case e bungalow dove passare alcuni giorni in completo relax, che potete visionare visitando il sito dell'azienda ; email: info@costadeigabbiani.it.

Vi stavo scrivendo dell'aleatico veramente molto aromatico, con dei profumi intensi, fini ed in bocca un vero sogno! Da provare assolutamente.

Ho fatto poi tappa nello stand dell' Abruzzo dove era in programma una degustazione di sei annate di Montepulciano, ma poi per diversi motivi il programma è stato cambiato. Sono stato ricevuto dai colleghi Massimo Di Cintio, persona squisita che subito mi ha messo a mio agio con un buon bicchiere di vino ed alcuni prodotti tipici abruzzesi, Davide Acerra e Giuseppe Cavaliere, con i quali ho scambiato alcuni pareri in merito ai vini abruzzesi.

Sono stato a salutare alcuni amici produttori tra cui: Emidio Pepe, dove sono stato accolto dalla figlia Sofia ed il sig. Emidio, che mi hanno posto in degustazione ben sei annate del loro Montepulciano ed alcune di Trebbiano. Una caratteristica di tutti i vini Pepe è che nessuno ha toccato legno, ma solo cemento vetrificato, riuscendo pur tuttavia a conservare una longevità di alcuni decenni. Il trebbiano 2001 ha ancora una freschezza come se avesse un anno di età; la verticale di montepulciano è stata:

2004 ancora giovane, fresco, con tannini morbidi 87/100
2003 piu' tannico, piu' corposo 88/100
2002 un pò verde, ha risentito dell'annata scadente 86/100
2001 buona acidità, tannini presenti 87/100
1998 buoni i profumi, in bocca è vivo e pimpante, in perfetta forma, molto buono = 90/100.

Mi diceva il Sig. Emidio che i suoi vini per incominciare ad esprimersi al meglio hanno bisogno di almeno 7/8 anni di affinamento in bottiglia, raggiungendo cosi' il loro massimo splendore, ed ho riscontrato che è proprio cosi' !

Poi un saluto ed una degustazione allo stand dell'azienda Mimmo Pasetti- Testarossa - accolto dalla gentile e frizzante Sig.ra Laura dove ho apprezzato il loro Cerasuolo, ma soprattutto il vino Diecicoppe un montepulciano d'abruzzo, affinato solo in acciaio, con una beva immediata, semplice ma di buona qualità. Uno di quei vini in cui non c'è bisogno di elucubrazioni mentali per finire la bottiglia, senza stare a roteare per ore il bicchiere e senza arrivare mai in fondo alla bottiglia stessa.

Poi è stata la volta dell'azienda Contesa, il cui titolare Sig. Rocco Pasetti è il presidente degli enologi abruzzesi, che mi ha fatto ridegustare (in quanto qualche anno fà già ne avevo avuto modo) il suo pecorino, tra i piu' gradevoli e ben fatti di tutto l' Abruzzo, cosi' come pure il Montepulciano Contesa, di cui già ho scritto in internet, ma che mi riprometto di riscriverne perchè tutti i prodotti aziendali sono di buona qualità.

Ho appreso con soddisfazione che, i vini abruzzesi hanno fatto incetta di premi al concorso del Vinitaly. Sono cosi' andato allo stand di un produttore nuovo e sconosciuto ai piu', che partecipava per la 1° volta al Vinitaly ed anche al concorso enologico, portandosi a casa una medaglia d'oro con il cerasuolo 2005, e due menzioni con il cerasuolo 2004 ed il montepulciano affinato in barrique. Sto parlando della azienda Sergio Del Casale di Vasto (Ch) di cui vi scriverò piu' in dettaglio tra alcuni mesi.

Poi essendo appassionato anche di olio extra-vergine di oliva (non in maniera contagiosa come il vino!) ho fatto una visita ai due fratelli Esposito produttori della provincia di Taranto - azienda Le Ferre, dai quali mi servo ad uso personale da un paio d'anni con grande soddisfazione, in quanto ho trovato un olio multivarietale molto equilibrato e gradevole, che mi sento di consigliare tranquillamente. E' questa l'unica azienda italiana (e da quanto dichiaratomi dai titolari, forse l'unica in Europa) che produce ben 8 tipologie di oli monovarietali, che prendono il nome dalla varietà delle olive con cui vengono prodotti:

Frantoio fruttato e leggermente piccante;
Ogliarola delicato di buon frutto;
Carolea delicato e leggero
Leccino delicato al profumo ma di corpo
San Benedetto adatto per fritture, leggero
Coratina intenso e leggermente piccante
Picholine aromatico per piatti dai sapori intensi
Nociara leggermente amaro, per zuppe di pesce
Multivarietale aromatico ed equilibrato, fruttato leggero-medio

Una giornata molto intensa ma piacevolissima, che vorrei non fosse mai finita, dove mi è piaciuto immergermi in quel carosello di emozioni, sensazioni gustative senza eguali, e per questo ho previsto per i prossimi anni di intrattenermi per alcune giornate in piu' e non solo una, come ho fatto fino ad oggi.

Grazie cari amici lettori della vostra attenzione e come al solito: Prosit con i magnifici vini in degustazione al Vintaly 2006.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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