TERRITORIO e CENNI STORICI |
La città di
Pergola, posta su un tratto
pianeggiante alla confluenza del fiume Cinisco nel Cesano, nacque
nel XIII secolo con la protezione di Gubbio, che favorì l'accordo
firmato nel 1234 dagli abitanti dei castelli limitrofi, i quali
decidevano di popolare la valle su cui s'ergeva la chiesa di S.Maria,
ombreggiata da un antistante pergolato, da cui forse derivò il nome.
Contesa tra
Gubbio e Spoleto, riuscì per
lungo tempo a mantenere la propria autonomia, finchè nel sec. XV
conobbe le occupazioni di Nicolò Fortebracci, di Francesco Sforza e
di Sigismondo Malatesta. Nel 1459 fu
annessa al Ducato di Urbino di cui seguì le sorti fino al
1631, anno della devoluzione di quel principato allo Stato della
Chiesa.
L'8 Settembre 1860,
Pergola fu la prima città delle Marche a
ribellarsi al governo pontificio, riportandone l'onore di
una medaglia d'oro per meriti risorgimentali.
Nel 1946 in località S.Lucia di Calamello a Cartoceto, frazione di
Pergola, a causa dello scavo di un fosso vicino ad una casa
colonica, avvenne il fortunato rinvenimento archeologico di numerosi
pezzi di bronzo che, ricomposti e restaurati, davano vita la grande
gruppo equestre noto come "BRONZI DORATI DI
PERGOLA": si tratta di opere di altissima qualità
artistica eseguite con tecniche raffinate, databili ad età risalente
all'imperatore Tiberio (prima metà del I secolo d.C.) sebbene
evidenzino caratteristiche, specie nell'acconciatura delle teste dei
personaggi e nei paludamenti, che appaiono ancora legate alla
tradizione ritrattistica di epoca repubblicana
Pergola è da sempre
famosa per la produzione di vini di qualità. Tra i rossi il più
famoso e caratteristico è sicuramente la "Vernaccia
Rossa" o "Vernaculum"
di Pergola derivante dal vitigno omonimo autoctono, forse importato
dalla vicina Gubbio.
Vino di colore
rosso rubino, sapore secco, armonico con notevole persistenza nei
profumi, nei sapori, nel retrogusto da accompagnare a primi piatti,
secondi di carne bianca a salumi o piatti a base di tartufo.
Da citare è
sicuramente il Sangiovese che
qui si può fregiare della D.O.C. "Sangiovese
dei Colli Pesaresi". Degni di nota sono i vini da
dessert: il "Moscatello", da uve
di moscato bianco, l'ottimo "Vinsanto",
prodotto con uve appassite ma soprattutto la "Visciolata"
ed il "Visner", prodotti secondo
antiche ricette locali tramandate da generazioni con ottimo vino
rosso e visciole.
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