03.08.2004 | Vino e dintorni

Vini del nord, vini del sud

Le ragioni della diversità, gli stimoli per una sana competitività.
Se ne è parlato l’altro ieri, a Carosino nella splendida cornice offerta dal Castello d’Ayala Valva, durante un apposito convegno promosso dall’Amministrazione Comunale, nell’ambito della XXXVIII Sagra del Vino.

Graditi ed alquanto importanti gli ospiti di questo simposio enologico: Luigi Primiceri (Presidente del Consorzio Tutela del Primitivo Doc di Manduria), Giovanni Sordi (Responsabile Azienda Zonin in Puglia), Piernicola Leone De Castris (Presidente del Consorzio di Tutela del Salice Salentino Doc), Francesco Carbotti (Assessore Prov/le alle Attività Produttive). Allo stesso Sindaco di Carosino Francesco Sapio, invece, è toccato il compito di fare gli onori di casa
Al cospetto di un folto ed interessato pubblico composto da molti giovani e addetti ai lavori, l’assessore comunale alle Attività Produttive Onofrio Di Cillo ha introdotto la discussione, precisando la scelta della tematica da trattare. Nel breve intervento, l’assessore non ha dimenticato di sottolineare come la presente stagione enologica, sarà probabilmente gravata da difficoltà produttive, a seguito del reiterato attacco peronosporico che ha colpito molti vigneti della zona, tra cui anche quelli carosinesi.
Lo stesso Di Cillo ha inoltre assicurato tutti gli interessamenti del caso affinché agli agricoltori colpiti possano essere riconosciute eventuali provvidenze del caso.
Si è quindi giunti alla discussione vera e propria, che ha potuto godere di interessanti e largamente condivisi interventi dei conferenzieri i quali, sostanzialmente, hanno posto l’accento sulle tre grandi questioni che andrebbero affrontate e risolte affinché la diversità e gli stimoli giusti del comparto vitivinicola pugliese e tarantino in particolare, possano finalmente rendere più competitivi, di quanto non lo siano ancora oggi, i nostri vini: imprenditorialità, professionalità, imprenditorialità.
Con il 21% della produzione mondiale e quasi il 34% di quella dell’Unione Europea, l’Italia oggi detiene una quota di mercato nel mondo pari al 25% del totale, piazzandosi davanti a nazioni come la Francia o la Spagna.
Il segreto di tutto questo, come ha sottolineato il dottor Primiceri nel proprio intervento, sta tutto nella diversità dei nostri vitigni e, soprattutto, nella produzione. Mentre in altre nazioni, ha spiegato, si è puntato quasi tutto solo sui nomi altisonanti, in Italia esiste un tale varietà di vigneti e quindi di vino, da garantire praticamente una copertura del mercato a 360%.
A questo proposito non va tuttavia tralasciato l’aspetto organizzativo e della distribuzione, come molto opportunamente ha rilevato il dottor Leone De Castris nella sua esposizione. Il noto esponente dell’omonima impresa vinicola salentina, ha posto l’accento sulla eccessiva “polverizzazione” italiana del patrimonio vitario che, pur mantenendo una buona qualità del prodotto, finisce con l’incidere negativamente sui costi gestionali aziendali. E’ finita – ha stigmatizzato il Presidente del tutelato “Salice Salentino” – l’era delle cooperative per esempio, in quanto la dinamica economica e la stessa esacerbata concorrenza di questo settore richiedono, allo stato attuale, snellezza d’interventi e, nello stesso tempo, grande competitività sul mercato.
Il dottor Sordi delle aziende Zonin, un toscano “impiantato” nella Puglia come ama egli stesso definirsi, ha parlato invece della propria esperienza all’interno di una grande impresa, dove nulla è lasciato al caso e dove proprio professionalità e competitività sono alla base del successo.
Tutti fattori che, pur uniti all’ottima qualità del prodotto, da soli non sono tuttavia sufficienti ad assicurare un buon rendimento. Ci vogliono infatti strade, servizi, palinsesti organici, ecc., in una sola parola servono le infrastrutture, come giustamente sottolineato dal neoeletto Assessore Provinciale alle Attività Produttive.
L’ing. Francesco Carbotti, infatti, nel corso del proprio intervento, ha posto l’accento sul compito specifico e preciso che spetta alla Provincia, quella di Taranto in questo caso, nella tutela e salvaguardia della propria ricchezza agraria e delle produzioni che ne conseguono.
Pur non esistendo a questo proposito una ricetta magica è innegabile, ha precisato l’esponente provinciale, la necessità di privilegiare la presenza dei “consorzi di tutela” senza tuttavia chiudersi a riccio nella eccessiva specificità della produzione mentre, dall’altro, serve una oculata programmazione d’interventi pubblici, tale da favorire uno sviluppo coerente con le realtà produttive del territorio.
Le conclusioni del convegno sono state affidate alle parole del Sindaco di Carosino, Francesco Sapio, il quale, oltre a ringraziare gli ospiti intervenuti, ha provveduto ad accostare i concetti esposti nella discussione tenuta, al comprensorio carosinese.
Nel disaminare la questione, Sapio ha chiarito come il compito di una amministrazione pubblica e comunale in particolare, non deve essere di natura strettamente assistenziale, ma di affiancamento alle realtà produttive, sollecitando gli imprenditori locali ad investirsi di questo compito il quale non deve essere a parole ma nei fatti: “…dal canto nostro – ha precisato il Primo Cittadino di Carosino – non mancherà mai l’appoggio ed il sostegno a tutte le attività produttive locali ed in particolare alle aziende vinicole che rappresentano una pluriennale tradizione nel nostro territorio.”

Floriano Cartanì

cartani@libero.it

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