18.03.2004 | Cultura e Tradizioni

Veronelli e l'elogio del territorio

Luigi Veronelli tiene a battesimo i primi vini della doc Solopaca ad essere imbottigliati con la qualifica di Superiore e Classico, e sottolinea l’importanza che i Comuni avranno nella valorizzazione del territorio. L’occasione è stata fornita dalla presentazione dei nuovi vini dell’azienda Torre Gaia di Dugenta, in provincia di Benevento. E proprio nel cuore del Sannio il Maestro dell’enologia nazionale ha messo in evidenza i progressi fatti dalla produzione vitivinicola regionale.

“Cinquant’anni fa ho accusato gli agricoltori della Campania di non rispettare il territorio straordinario che si trovano a disposizione. Oggi, per fortuna, sto constatando che c’è competenza e voglia di fare, soprattutto nel settore vinicolo”, ha detto Veronelli. La denominazione Solopaca, del resto, oltre ad essere la più antica ed estesa della Campania, è quella che fino ad oggi ha brillato meno. Dal binomio territorio-prodotti alle Denominazioni Comunali il passo è stato breve.

Da due anni, infatti, Veronelli si è fatto promotore di queste nuove denominazioni che legano il nome e la qualità delle produzioni tipiche ad un luogo ben identificato, il Comune appunto. “Con l’approvazione della Legge Costituzionale finalmente è stata attribuita ai Comuni il potere di legiferare in materia di agricoltura”. In pratica, anche in Italia sarà applicabile il criterio francese dei “crù”, mediante il quale, almeno nel settore dei vini, si identifica la qualità di una bottiglia al luogo (spesso ristretto) nel quale viene prodotta.

È il caso dei vini presentati a Torre Gaia. Aia Vecchia, Cortinolfi e Pagus. L'Aia Vecchia 2000, Sannio Rosso Doc prodotto da Aglianico e Montepulciano solo nelle grandi annate, è realizzato con una accurata selezione delle migliori uve coltivate proprio sulla collina di Torre Gaia. Questo vino, un vero cru aziendale, viene distribuito dopo due anni di maturazione in botti di rovere ed un anno di affinamento in bottiglia.

Cortinolfi e Pagus, rispettivamente Solopaca Rosso superiore Doc e Solopaca bianco classico Doc, richiamano entrambi la più antica ed estesa Denominazione di Origine Controllata della Campania. In questo caso Torre Gaia ha scelto la strada della qualità nel solco della tradizione, realizzando due vini "doc Solopaca" che riescono a coniugare il fascino delle vigne già note al tempo dei Romani con i moderni sistemi di coltivazione e vinificazione.

La serata “Aia vecchia”, è stata anche l’occasione per fare il punto sull’enologia della Provincia di Benevento. Da qui la presenza di Carmine Nardone, Presidente dell'Amministrazione provinciale; di Alfonso Ciervo, Assessore provinciale all'Agricoltura; di Gennaro D'Ambrosio, capo-area della Banca della Campania, di Nicola Matarazzo, presidente del Consorzio vini del Sannio e fiduciario di Slow Food e di Luciano Pignataro, giornalista del Mattino di Napoli ed autore della prima Guida ai Vini della Campania.

La provincia di Benevento, nel panorama enologico del Mezzogiorno, rappresenta un unicum. Oltre ad avere il territorio completamente coperto dalla denominazione di origine controllata (ce ne sono ben 5) quest’area contribuisce per oltre il 50 per cento alla produzione enologica regionale. “Come imprenditori del vino abbiamo sempre considerato essenziale il rapporto con il territorio e con le tradizioni”, hanno sottolineato Teresina Cutillo e Tommaso Riccardi, amministratori di Torre Gaia. Ed il presidente Nardone ha aggiunto che “per fortuna ci sono realtà economiche ed imprenditoriali che hanno fatto della scelta verso l’eccellenza una vera missione aziendale”.

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