“Cinquant’anni fa ho
accusato gli agricoltori della Campania di non rispettare il territorio
straordinario che si trovano a disposizione. Oggi, per fortuna, sto
constatando che c’è competenza e voglia di fare, soprattutto nel settore
vinicolo”, ha detto Veronelli.
La denominazione Solopaca, del resto,
oltre ad essere la più antica ed estesa della Campania, è quella che fino
ad oggi ha brillato meno. Dal binomio territorio-prodotti alle
Denominazioni Comunali il passo è stato breve.
Da due anni, infatti, Veronelli si è fatto promotore di queste nuove
denominazioni che legano il nome e la qualità
delle produzioni tipiche ad un luogo ben identificato, il
Comune appunto. “Con l’approvazione della Legge Costituzionale finalmente
è stata attribuita ai Comuni il potere di legiferare in materia di
agricoltura”. In pratica, anche in Italia sarà applicabile il criterio
francese dei “crù”, mediante il quale, almeno nel settore dei vini, si
identifica la qualità di una bottiglia al luogo (spesso ristretto) nel
quale viene prodotta.
È il caso dei vini presentati a Torre Gaia.
Aia Vecchia, Cortinolfi e Pagus. L'Aia
Vecchia 2000, Sannio Rosso Doc prodotto da Aglianico e Montepulciano solo
nelle grandi annate, è realizzato con una accurata selezione delle
migliori uve coltivate proprio sulla collina di Torre Gaia. Questo vino,
un vero cru aziendale, viene distribuito dopo due anni di maturazione in
botti di rovere ed un anno di affinamento in bottiglia.
Cortinolfi e Pagus, rispettivamente Solopaca Rosso superiore Doc e
Solopaca bianco classico Doc, richiamano entrambi la più antica ed estesa
Denominazione di Origine Controllata della Campania. In questo caso Torre
Gaia ha scelto la strada della qualità nel solco della tradizione,
realizzando due vini "doc Solopaca" che riescono a coniugare il fascino
delle vigne già note al tempo dei Romani con i moderni sistemi di
coltivazione e vinificazione.
La serata “Aia vecchia”, è stata anche l’occasione per fare il punto
sull’enologia della Provincia di Benevento. Da qui la presenza di
Carmine Nardone, Presidente
dell'Amministrazione provinciale; di Alfonso
Ciervo, Assessore provinciale all'Agricoltura; di
Gennaro D'Ambrosio, capo-area della
Banca della Campania, di Nicola Matarazzo,
presidente del Consorzio vini del Sannio e fiduciario di Slow Food e di
Luciano Pignataro, giornalista del
Mattino di Napoli ed autore della prima Guida ai Vini della Campania.
La provincia di Benevento, nel
panorama enologico del Mezzogiorno, rappresenta un unicum. Oltre ad avere
il territorio completamente coperto dalla denominazione di origine
controllata (ce ne sono ben 5) quest’area
contribuisce per oltre il 50 per cento alla produzione enologica regionale.
“Come imprenditori del vino abbiamo sempre considerato essenziale il
rapporto con il territorio e con le tradizioni”, hanno sottolineato
Teresina Cutillo e
Tommaso Riccardi, amministratori di
Torre Gaia. Ed il presidente Nardone ha aggiunto che
“per fortuna ci sono realtà economiche ed imprenditoriali che hanno fatto
della scelta verso l’eccellenza una vera missione aziendale”. |