Perche dobbiamo stupire.
PERCHE DOBBIAMO STUPIRE,
c’è per forza bisogno della teatralità quando svolgiamo il nostro lavoro? A si i media, me lo stavo dimenticando.
Noi cari colleghi siamo certi che i nostri clienti abbiano ancora bisogno della scena quando vengono a trovarci oppure cerchino la cena? Queste sono domande che mi pongo ogni qual volta mi trovo di fronte a delle cose che mi fanno sobbalzare, ed immancabilmente sobbalzo quando arriva il conto.
Negli ultimi tempi, visto che il tempo me lo permette, giro parecchio per fare ricerca, ho cinquantasei anni, ma non sentendoli e pensando di fare la professione di chef, anzi no! Cuoco per almeno altri dieci, cerco ancora di imparare, migliorare e vedere come si muovono gli altri colleghi all’interno del nostro piccolo mondo, scoprire cosa è rimasto di tutto ciò che ha fatto della cucina italiana la migliore in assoluto.
Sono del parere che aver fatto grande l’Italia culinaria siano stati certamente dei cuochi straordinari che ci hanno trainato, ma sostanzialmente perché la nostra bella Italia ci mette a disposizione una tal quantità di prodotti e profumi naturali che noi non abbiamo atro da fare che saperli scegliere al momento giusto.
Mi piace fare il pane, e qui entriamo nel mondo delle farine, i miei fornitori sapendolo, continuano a propormi farine di tutti i tipi, leggo gli ingredienti e scopro che all’interno di esse ci sono talmente tante sostanze che farebbero la gioia di molti laboratori chimici, scadenze lunghissime in un prodotto della massima semplicità e dal costo relativamente basso, ma a cosa servono tutte queste cose. Lo sapete che anche il pane in commercio ha incominciato ha creare problemi di salute? Il pane una volta si faceva con farine che contenevano una gran quantità di crusca, insomma le farine integrali per intenderci, in questi lavorati si potevano gustare ed odorare le fragranze del grano, oggi no, della farina originale non ne rimane che l’amido ed il glutine in alte percentuali, a scapito della salute ( digeribilità, allergie, obesità, ecc.) infatti se togliamo circa il 50% di crusca che cosa ne rimane? Poi i media ci incoraggiano a far uso di crusca per la salute ed il buon funzionamento dell’organismo, avete mai fatto caso quanto costa al chilo la crusca venduta in farmacia in tutte le sue tipologie di confezionamento? No non sono scemo, ho verificato, attenzione fino €. 200,00 al chilo.
Fatevi due conti. Ecco la fortuna delle multinazionali, è inutile mettere nei cestini al centro del tavolo sei sette tipi di pane, provate a fare il pane da voi, magari con farine naturali, servitelo caldo e profumato, oltre ad aver risparmiato un patrimonio di soldi, avrete senz’altro fatto un favore sanitario al cliente e contribuito a salvare la coltivazione del nostro grano.
Provate a fare piatti semplici, alle volte per mangiare una polpetta non sappiamo da che parte incominciare, visto la gran quantità di cose inutili che mettiamo nel piatto, decoriamolo certo, ma con un briciolo di umanità, evitiamo le opere d’arte, con le zucche facciamoci il risotto e non i fiori, le zucchine trifoliamole, ecc. in fin dei conti è la nostra cucina che è un capolavoro.
Accetto critiche e suggerimenti, scrivetemi se siete contrari o favorevoli alle mie idee, se riuscite a convincermi in un senso o nell’altro vorrà dire che amate il vostro lavoro. Ciao.
Renzo Galeazzo
Ristorante Mulino Bianco Monselice PD renzo@renzogaleazzo.it