14.06.2001 | Vino e dintorni

Una provincia in cui il vino è risorsa

Dal barbera al brachetto: guida alla produzione

I vini sono stati i protagonisti del «Premio Marengo Doc», ecco i vitigni tipici della provincia. Vini rossi. Secondo la tradizione il Barbera nasce nel Monferrato, una citazione la si ritrova in un documento del XVII secolo, poi mancano riferimenti storici. Il vino barbera rappresenta senza dubbio la gente e la terra monferrine: rustico, chiuso, forte. Ricco di corpo, acidità e tannici, da giovane è piacevolmente pungente. Vino da buon invecchiamento: il colore rosso rubino intenso si trasforma con gli anni in rosso granato, sapore e profumo si attenuano e si armonizzano. E’ robusto, per una cucina degna dello stesso aggettivo, si sposa bene con carni rosse, tajarin, stufati, rosticciate. La prima citazione in Piemonte del Dolcetto risale al 1593, in provincia i risultati migliori sono nell’Ovadese e nell’Acquese. Non è, contrariamente al nome, dolce. Di colore rosso rubino con riflessi violacei, a volte intensi, ha profumo fragrante e fruttato. E’ vino secco per eccellenza, adatto a tutti i tipi di piatti e per tutto il pasto, anche se il sodalizio enogastronomico perfetto si realizza con le carni bianche e i primi piatti piuttosto gustosi. Il Grignolino è di origine casalese-astigiana, la prima citazione appare su documenti del XIII secolo. Il vino grignolinpo, di colore rubino chiaro, profumo delicato, sapore amarognolo e vivace, ha un carattere «anarchico», per la sua incostanza da annata a annata. Nell’800 si conquistò il favore dei re e della nobiltà sabauda, ha pregi difficilmente riscontrabili in altri rossi, per gli abbinamenti enogastronomici va bene con cibi grassi, ma anche con piatti a base di pesce. VINI BIANCHI. La prima citazione storica del Cortese risale al 1630 ed è riferita alle terre di Montaldeo. Suo habitat naturale: Acquese, Tortonese e Novese, in particolare l’area di Gavi. Sapore asciutto, fresco, leggermente ammandorlato e profumo delicato, è insuperabile con pesce, carni bianche, piatti di pasta e verdure, minestre, formaggi e come aperitivo. VINI AROMATICI. Il Moscato proviene dall’Asia Minore e fu diffuso dai marinai greci e fenici nell’area mediterranea. In Monferrato ha trovato la propria zona di adozione nell’Acquese e Astigiano. E’ vino da dessert e rinfreschi. Il Brachetto , invece, è vitigno che fa parlare di sé nella prima metà del ’900: dolce, morbido, il vino brachetto ha colore rosso rubino chiaro, talvolta rosato, e profumo muschiato. E’ da gustare giovane, si armonizza con frutta secca o poco acida (pesche e fragole), con i salumi e la pasticceria secca. Nella versione spumante serve da aperitivo

(LASTAMPA)

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