Erano spinti dal comune desiderio di far sentire la loro voce sulle problematiche della vitivinicoltura nell’Isontino; dare un contributo critico al miglioramento del prodotto vino e, come attività collaterale, dedicarsi alla ricerca e al recupero delle tradizioni locali e regionali nel campo delle arti, della cultura e delle attività sociali.
Nella prima fase, l’attività del club fu indirizzata soprattutto alla formazione culturale e professionale dei soci avvalendosi della collaborazione di due esperti e amici quali Marcellino Pillon e Claudio Fabbro. Nei 23 anni di attività il club è stato particolarmente impegnato nella conoscenza della produzione vinicola regionale e nazionale, organizzando conferenze, corsi informativi e formativi, sedute di degustazione, viaggi in tutte le regioni italiane, divenendo veri precursori del turismo enogastronomico, oggi tanto in voga. Le riunioni sociali che, per tutto l’anno, si tengono ogni venerdì sera, sono occasioni importanti di incontri con produttori, esperti, artisti, giornalisti e di degustazione guidata.
Oltre alle attività illustrate, il club ha organizzato, negli anni scorsi, con notevole successo di pubblico e di critica, conferenze sull’alimentazione, una mostra filatelica con tema la vite e l’uva, un premio regionale di poesia e quattro premi nazionali di narrativa. In questi ultimi anni ha partecipato attivamente anche all’organizzazione della risorta “Festa del vino” (che si tiene all’inizio di giugno), voluta dalla Pro Loco e patrocinata dal Comune di
Monfalcone.
Il club, volutamente, nel corso della sua attività, non ha mai superato i 35 soci attivi e, a norma di statuto, ha eletto soci onorari diversi esponenti che hanno dato un particolare contributo al settore enogastronomico. Non potendo, per statuto, essere soci effettivi i produttori di vino, il club ha associato pure diverse aziende agricole di cui si sono riconosciuti particolari meriti. Il club ha adottato come proprio simbolo lo stemma della contea inglese dell’Essex, patria del diplomatico Prior, autore del motto molto significativo che riassume la filosofia di vita del sodalizio: «Colui che beve troppo non può apprezzare».
Nell’ambito delle iniziative tese a conoscere più da vicino le realtà imprenditoriali agricole singole o associate i soci del club – guidati dal presidente Vittorio Aglianò – hanno fatto visita, nei giorni scorsi, alla “Casa dell’ape” di Lucinico, dove il presidente Renzo Obit e collaboratori hanno illustrato il suggestivo mondo dell’alveare e le tecniche che portano alla produzione del buon miele. Successivamente, a Russiz Superiore di Capriva del Friuli il titolare della tenuta leader del Collio e presidente del Consorzio di tutela dei vini doc, Marco Felluga, ha ricevuto gli ospiti isontini accompagnandoli nelle vigne e nelle cantine d’affinamento, per concludere in bellezza con il pranzo sociale nel salone delle feste della prestigiosa tenuta, apprezzando le delizie proposte da Samuele Puntel, noto chef della trattoria “Alle viole” di Gradisca.
Fonte: Il Messaggero Veneto |