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Scheda Tecnica del farro D.O.P. di Monteleone di Spoleto redatta dall'Azienda Agr. Dolci Giuseppina
Il farro D.O.P. di Monteleone di Spoleto è della specie triticum dicoccum. Nella fattispecie il "Farro di
Monteleone di Spoleto" è una varietà locale della specie Triticum dicoccum,tipico della nostra area
geografica ristretta. I nostri antenati e gli antenati dei nostri antenati hanno preservato con cura l'antico
seme del farro senza permettere che questo venisse diffuso in altre aree, cosa che avrebbe favorito la
perdita delle caratteristiche primordiale. Il Nostro farro nel tempo si è adattato a questa terra ed è stato
"forgiato" dal clima dei nostri terreni che oggi sono delimitata dal regime "Farro D.O.P. di Monteleone
di Spoleto". Le sue singolari caratteristiche morfo-fisiologiche che lo distinguono nella sua area di
adattamento, appunto Monteleone di Spoleto, sono le seguenti:
altezza della pianta circa 90-100 cm;
habitus primaverile
grado di accestimento medio;
a fine accestimento portamento semi-eretto
i culmi e le foglie della pianta sono sottili con glaucescenza variabile da debole a media;
spiga di medio piccole dimensioni, piatta e aristata a maturazione
spiga di colore prevalentemente bianco;
glumelle molto vicine alla cariosside;
cariosside con pronunciata gibbosità, abbondante peluria apicale, a frattura prevalentemente
vitrea;
colore ambrato, caratteristica che lo contraddistingue dai semi della stessa specie ma di zone
differenti, riscontrabile in tutti i prodotti anche dopo la molitura;
ottime caratteristiche organolettiche e nutrizionali.
Valori nutrizionali del Farro D.O.P. di Monteleone di Spoleto, risultati delle prove di laboratorio
dell'Università di Perugia su campione di farro dell'Azienda Agricola Dolci Giuseppina:
Informazioni nutrizionali , valori medi per 100 g di prodotto :
Valore energetico [Kcal] : 257
Valore energetico [KJ] : 1075
Proteine : 17.3 g
Carboidrati: 41.5 g
Grassi: 2.4 g
La Storia del farro D.O.P. di Monteleone di Spoleto raccontata da Dolci Giuseppina
Il tipico Farro di Monteleone di Spoleto rappresenta la locale popolazione di farro primaverile. Il farro in
generale è stato sempre un prodotto molto diffuso in antichità, specialmente nel periodo di splendore
dell'impero Romano. Durante il Medio Evo la sua diffusione era ancora molto ampia ma ha conosciuto
un netto periodo di riduzione nel XX secolo per lasciare il posto ai frumenti nudi molto più produttivi.
Ma questo non avveniva in un piccolo fortino medievale di montagna: Monteleone di Spoleto. Infatti la
rigidità del clima e la difficoltà di spostamento della popolazione locale ha fatto si che il farro
continuasse ad essere coltivato. Questo risultava competitivo dal punto di vista del raccolto e quindi dal
punto di vista economico dando dei guadagni paragonabili a quelli del frumento tenero.
Monteleone di Spoleto è anche l'unico posto al mondo in cui è stato ritrovata una biga etrusca. Questa
fu rinvenuta in una tomba risalente al VI sec. A.C. in cui sono stati portati alla luce anche tracce di
cereali, tra cui cariossidi di farro appartenenti molto probabilmente proprio alla specie coltivata oggi a
Monteleone di Spoleto. Questo è stata una prova inconfutabile della larga diffusione del farro triticum
dicoccum tra le diverse colture cerealicole di quel tempo. A Monteleone il farro ha continuato ad essere
coltivato per secoli ramificandosi sempre più nel tessuto delle tradizioni locali fino ai giorni d'oggi.
Oggi l'Azienda Agricola Dolci Giuseppina è una delle poche aziende produttrici del pregiato farro di
Monteleone di Spoleto. Nelle zuppe e minestre tipiche del nostro piccolo paese, ormai divenute simboli
tradizionali, si utilizza il farro integrale, perlato e spezzato.
Ecco come l'Azienda Dolci Giuseppina coltiva il Farro D.O.P. di Monteleone di Spoleto
Periodo di Agosto (anno precedente alla coltivazione)
Il processo comincia dalla fine ovvero comincia dal raccolto del precedente anno. Infatti per avere una
buona preparazione del terreno si lascia che la paglia e quanto derivante dagli scarti del raccolto lascino nel
terreno quelle sostanze di cui esso si è privato per dar vita alla coltura raccolta. Il terreno non viene quindi
lavorato permettere alle sostanze depositate di permanere e permeare il terreno senza essere lavate dalle
piogge.
Periodo di Ottobre
Secondo i principi biodinamici e di cura del terreno , che costantemente accompagnano la filosofia
familiare, si cosparge il terreno con scarti di segatura (quando si hanno disponibili) o in alternativa con
escrementi di capre e pecore che pascolano sulle nostre montagne .
Periodo di Marzo
Si prepara il terreno con i piccoli mezzi di cui la nostra azienda dispone (questo è un aspetto al quale
teniamo, per limitare al minimo l'impatto umano sulla natura). Per cominciare si scende in cantina dove, in
sacchi di stoffa della nonna, si conservano in luogo fresco ed asciutto, i semi originali del farro D.O.P. di
Monte leone di Spoleto e si caricano per poi essere seminati in montagna. Ognuno di noi in famiglia ha i
suoi compiti precisi e periodici, la coltivazione è uno di quelli di mio padre Antonio (moglie di Dolci
Giuseppina ). Questa avviene in modo manuale (senza mezzi agricoli), grazie ad una tecnica tradizionale
tramandata dalle nostre generazioni, e nei giorni di inizio marzo a seconda dell'andamento climatico e
soprattutto della "Luna bona". Infatti anche questa è una tradizione alla quale non ci sottraiamo, anzi ne
facciamo una virtù, che ci permette di ottenere il massimo dalle potenzialità naturali del terreno stesso
(secondo una visione biodinamica dell'agricoltura).
Periodo di Agosto
Il frutto del nostro raccolto è ormai maturo, si muove come un mare dolce colorando di giallo lo scenario
naturale della montagna. La famiglia si prepara alla festa della mietitura (meccanica) sperando in un
raccolto proficuo.