28.05.2002 | Eventi

Tutti in coda per il Salone del gusto

Presentata la rassegna curata da Slow Food «Apriamo al mondo, ma continueremo a difendere i prodotti tipici del Piemonte». Al Lingotto dal 24 al 28 ottobre.

Le presentazioni di eventi sono una routine. Però, quella del prossimo Salone del gusto è stata davvero un Evento, mai vista a una presentazione tanta folla: centinaia di persone, venute da tutto il Piemonte, alcune anche da altre regioni, hanno gremito l´arena della Corte dello sport e dei giochi a 8 Gallery per scoprire con mesi d´anticipo come sarà la nuova kermesse dei ghiottoni che si svolgerà al Lingotto dal 24 al 28 ottobre. Tra la gente, un manipolo di milanesi, interessati alla magia del successo della fiera per cercare di copiarla: il capoluogo lombardo intende clonarla chiamandola Salone dei sapori. L´intenzione non spiace affatto a Ghigo, il presidente della Regione e padre, insieme a Carlo «Carlin» Petrini, nocchiero dello Slow Food, del Salone: «Se vogliono imitarci significa che abbiamo colto nel segno, che siamo stati bravi. Di sicuro, non riusciranno mai a superarci. Smettiamola con il piagnisteo su Torino che inventa e poi perde le sue invenzioni». Ghigo e Petrini erano al tavolo degli oratori, la loro conversazione su come sarà la quarta edizione della fortunatassima iniziativa nata nel 1996 ha strappato applausi e risate alla folla, la conversazione è giunta dopo gli interventi di Chiamparino e di Mercedes Bresso e la scheda tecnica della futura rassegna spiegata da Roberto Burdese, direttore della promozione di Slow Food: «Due i temi portanti: l´educazione alimentare, intesa come consapevolezza del gusto, e la difesa della biodiversità, risorsa indispensabile delle culture materiali del mondo. La spina dorsale della rassegna restano i laboratori, saranno 309, e la fiera commerciale. I presìdi, cioè i progetti realizzati da Slow Food per salvaguardare i prodotti a rischio di estinzione, saranno 130 e ne avremo anche di internazionali, 15». E´ la grande novità: il Salone si internazionalizza, arriveranno produttori da ogni parte del globo, Ghigo ha rivelato: «Chiederemo al governo il riconoscimento internazionale. Però, niente paura, anche se ci apriamo all´estero, continueremo a esaltare i prodotti del Piemonte, per affermarne la leadership enograstromica nel mondo». Per Chiamparino, «la fiera enograstronomica è la risposta a una situazione difficile della città, di non facile risoluzione e destinata a durare anni. Voglio dire grazie a Petrini che con questa iniziativa ha rilanciato un settore ecomonico piemontese in Italia e nel mondo rendendolo competitivo a livello internazionale. Di qui al 2006, quando si disputeranno le Olimpiadi, Torino dovrà aprirsi sempre più al mondo e il Salone del gusto, essendo uno degli eventi più importanti in assoluto, aiuterà in maniera sensibile questo processo di apertura». Secondo Mercedes Bresso, presidente della Provincia, «il Salone è un esempio perfetto di marketing territoriale che esalta la volontà del vivere bene. Saremo presenti con gli itinerari del gusto, quei percorsi che tanto successo hanno incontrato nelle precedenti edizioni, portando i visitatori fuori dal Lingotto, facendoli viaggiare dal castello alla vigna per la degustazione al ristorante dove t´aspetta un menù particolare, alla cascina dove trovi prodotti di qualità». Poi, eccoci alla conversazione di cui sopra, tra Ghigo e Petrini, accortamente stimolata da Giacomo Mojoli, vicepresidente dello Slow Food. Smagrito e combattivo, Petrini: «Ho venti chili in meno ma una grinta addosso che non sto più nella pelle, il Salone continuerà ad avere successo però attenzione a non esagerare, occhio al gigantismo, ricordiamoci che "piccolo è bello" e che senza una nuova agricoltura, una nuova sensibilità non si va da nessuna parte». Il papà di Slow Food ha strappato battimani polemizzando: «L´enogastronomia non è quella che dobbiamo sopportare in tv per mano di Vissani e i suoi epigoni» e ricordando argutamente «le palate di voti che noi di Slow Food, con il successo del Salone, abbiamo portato a te, Ghigo». Al che il presidente della Regione, ha risposto: «Io di destra, tu di sinistra, ci siamo sposati nel 1995, quando venisti a propormi l´idea di fare una fiera del gusto. E´ stato un matrimonio d´amore, ha funzionato». Altroché: 15 mila i visitatori della prima edizione, nel `96, 130 mila due anni fa.
Claudio Giacchino

FONTE: LA STAMPA

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