A San Vito Lo Capo ritornano i profumi, i sapori, i colori e le atmosfere arabe per la decima edizione del “Cous cous Fest”. Dal 25 al 30 settembre 2007 si svolgerà la rassegna internazionale di cultura ed enogastronomia del Mediterraneo che da dieci anni ha come protagonista il cous cous, piatto tipico comune a tanti popoli e culture. |
I Alimento etnico più conosciuto in
Occidente, il cous cous affonda le sue radici nel '900 A.C. secondo
la leggenda che racconta di come re Salomone, perdutamente
innamorato della regina di Saba,
sia riuscito a guarire dal suo male d'amore mangiando un impasto di
semola di grano duro, insaporito da alcune essenze vegetali.
Nacque così il cous cous, che da allora ha viaggiato e viaggia nei cuori e nelle tradizioni degli emigranti ed oggi è uno tra i primi esempi di cibo globalizzato, anche se ha una capacità di adattamento e trasformazione rispetto alla gastronomia locale. Lo si può trovare a base di carne, con il pesce, con le verdure; in ogni caso la sua preparazione è un arte che bisogna imparare. Difficile sin dalla fase dell’incocciata, la lavorazione della semola; poi bisogna manipolare nella mafaradda o in un recipiente di creta basso e largo la semola, versando un po' d'acqua per volta, in modo da ridurla in piccolissime palline. La semola così incocciata va condita con olio, sale, pepe, cannella, cipolla a pezzi piccoli, prezzemolo e sistemata nella cuscusiera alternando qualche foglia d'alloro. A questo punto, la cuscusiera si ripone su una pentola di uguale diametro piena d'acqua e si cuoce a vapore la semola per circa due ore. Successivamente va insaporito con il sugo prescelto (carne; pesce; verdure) e dopo aver riposato si serve con il brodo. Dal 25 al 30 settembre il borgo mediterraneo di San Vito Lo Capo si trasformerà in uno scenario orientale per celebrare il cous cous, nelle sue diverse forme. Per il decimo compleanno della kermesse è previsto un programma d’eccezione, ricco di novità. La musica di Khaled, il cous cous interpretato da Gianfranco Vissani, le magiche atmosfere di una tenda berbera sulla spiaggia bianchissima del promontorio sanvitese, le spezie e gli aromi di cous cous saranno alcuni ingredienti del “Cous cous Fest”. La cittadina del trapanese, dal volto arabo e dall’anima mediterranea, sarà il tradizionale palcoscenico per l’evento che quest’anno celebra “Tremila anni di cous cous e dieci anni di fest”. Anche quest’anno il cuore pulsante della manifestazione sarà la gara gastronomica internazionale di cous cous che impegnerà i migliori chef del Mediterraneo provenienti da 8 paesi - tra cui per la prima volta la Mauritania - che si affronteranno proponendo il cous cous cucinato secondo la propria tradizione gastronomica. Una prestigiosa giuria internazionale di giornalisti ed esperti di enogastronomia, presieduta da Stefano Bonilli, editore e direttore del Gambero Rosso e alla quale è stato invitato a partecipare anche Enzo Vizzari, curatore delle Guide dell’Espresso, designerà il piatto di cous cous vincitore. La Costa d’Avorio dovrà lottare per non perdere il titolo conquistato l’anno scorso. Dalla piazza principale anche il pubblico potrà assistere alla gara internazionale di cous cous. Cous cous per tutti i gusti e nelle varianti più gustose e succulente al villaggio gastronomico, che si snoda nel cuore arabo di San Vito Lo Capo, tra le strade e nei vicoli ombreggiati dalle bouganville. Il viaggio del palato comincia dalla versione locale, a base di pesce, disponibile alla "Casa del cous cous di San Vito Lo Capo", prosegue a caccia delle migliori ricette della gastronomia del territorio protagoniste della "Casa del cous cous trapanese" per approdare alle numerose versioni internazionali che utilizzano carne, verdure e spezie di tutti i tipi, proposte al "Cous cous dal mondo”. Novità di quest’anno è l’area
"Casa del cous cous del Maghreb"
dove si può assaggiare la versione tipica del cous cous, secondo
l’antica tradizione di Algeria, Marocco e Tunisia, l’area geografica
dove il piatto ha le sue radici. I migliori vini siciliani e le
succulente specialità della cucina mediterranea sono i compagni
d’avventura in questo viaggio alla scoperta del mangiar bene. |