I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardar. “
Cosi’ recitava il Carducci nella sua famosa poesia, e noi giornalisti accreditati ci siamo ritrovati, in una tiepida mattina di fine maggio 2009, in quel di San Guido a degustare questi vini della Doc Bolgheri prima della loro messa in commercio. Per scelta personale, devo aggiungere che non ho degustato i vini “ En primeur “ dell’ultima vendemmia 2008, in quanto prove di botte, e sicuramente da qui alla data della loro messa in commercio le cose non saranno piu’ le stesse, significando che molteplici saranno i cambiamenti dei vini , in linea generale tendenti al meglio.
Mi sono “ limitato “ ( eufemismo…!! ) a degustare i vini che saranno messi a brevissimo in commercio, tutti rigorosamente “ alla cieca “, senza alcun condizionamento esterno, dovuto alla fama del produttore, ai prezzi ed ad altre mille variabili. In queste condizioni ottimali emergono sempre ed unicamente quei vini che oggi sono piu’ pronti al consumo, pur consapevole che alcune aziende, per scelta, “ progettano “ i loro vini per essere al Top tra molti anni a venire, ma non avendo alcun dato sotto mano per potere valutare queste scelte, oggi i risultati delle degustazioni, sono quelli sotto riportati, e devo dire che le sorprese non sono affatto mancate. Il mio compito credo sia solamente quello di portare alla Vostra attenzione, cari amici lettori, le valutazioni ( personali come sempre…ovviamente ) di quanto percepito in questo preciso momento dei vini presentati alla stampa, ed a breve sul mercato.
Alcuni dati sulla produzione
La Doc Bolgheri conta oggi una superficie vitata pari a 1.148 ha, tra i quali spunta il Cabernet/Sauvignon con piu’ di 387 ha; seguono il Merlot con 206,52 ha ed il Cabernet/Franc con 66,58 ha. Seguono i vitigni Petit verdot con 63,98 ha, il Syrah con 61 ha ed il Sangiovese con 11,38 ha.
Mentre per quanto concerne i vitigni a bacca bianca ritroviamo : il Fermentino con 46,23 ha, il Viogner con 4,54 ha ed il Sauvignon Blanc con 3,03 ha, solo 1 ha per il Trebbiano toscano e 2 ha per lo chardonnay.
DEGUSTAZIONE VINI IN COMMERCIO
Devo sottolineare l’aspetto quanto mai interessante, a mio avviso, di come questo territorio abbastanza ristretto nella sua estensione, marchi fortemente e con sensazioni degustative molto simili e percepibili, i vari vini : note sicuramente conferite dall’apporto piu’ o meno consistente del vitigno merlot, ma anche note sapide/iodate ben delineate.
Aggiungo infine che per scelta editoriale NON vengono citate le aziende che non hanno raggiunto almeno 80/100 nelle mie valutazioni personali, in base alla seguente legenda di parametrazione :
0-60
scadente o difettoso
61-70
passabile o corretto
71-75
medio e senza pretese
76-80
piacevole o franco
81-85
buono
86-90
molto buono/ ottimo
91-95
eccellente
96-100
Top Wine
ed ad onore del vero si è trattato di un solo vino evidentemente difettato all’olfattiva.
Degustazioni al link: http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=4939
Note conclusive
Ho partecipato con piacere, a questa manifestazione riservata alla stampa di settore, e devo dire che è stato un arricchimento professionale senza ombra di dubbio. Ho conosciuto persone stupende tra i produttori ed addetti ai lavori, e di questo ringrazio il Direttore del Consorzio Paolo Valdastri , il simpatico produttore sempre attento alle problematiche del settore Michele Satta, i bravi Sommelier della Fisar che hanno effettuato il servizio in sala di degustazione e tutti quanti hanno contribuito all’ evento.
Una zona stupenda da un punto di vista paesaggistico, a ridosso del mare, con vini veramente unici e di livello internazionale, che sono marcati in maniera preponderante dai terreni in cui sono allevati e prodotti, ed un bravo a tutti i produttori, i quali hanno raggiunto livelli di professionalità encomiabile, in quanto vini “ difettati o con problemi “ praticamente non ne ho trovato, a differenza di altre zone italiane, e questo è estremamente positivo. Un ’ultimo aspetto da rimarcare, forse quello che piu’ di ogni altro mi ha colpito, è stato il senso di grande cooperazione, collaborazione ed amicizia tra i vari produttori, consapevoli che se un concorrente produttore cresce e si fa strada in Italia ed all’estero, sarà poi da traino e da richiamo per tutta la zona del bolgherese.
Alla nostra salute cari amici lettori, con i magnifici vini di Bolgheri, una garanzia di qualità assoluta.
Roberto Gatti
02-06-2009
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