Un grande vino nasce non soltanto dalla terra, ma anche dal cuore del produttore. Nell’agricoltura moderna, al produttore viene anche chiesto un impegno forte affinché la terra – intesa sia in senso stretto che in senso globale – si conservi al meglio per le generazioni future. Allora, il cuore del produttore sarà tanto più grande quanto maggiore sarà la sua attenzione nei confronti dell’ambiente.
L’impegno di Antonella e Vincenzo D’Isanto – ben lungi dall’essere un mero atteggiamento intellettuale – si è tradotto in fatti, e il 9 settembre scorso l’impianto fotovoltaico realizzato sopra la cantina di vinificazione è stato allacciato. Attualmente l’impianto produce l’80% del fabbisogno energetico di tutta l’azienda, grazie alla forte insolazione di cui gode la conca dove si trovano sia i vigneti che la cantina dell’azienda I Balzini. Un’insolazione che permette alle viti di godere di quasi due ore di luce in più rispetto alle zone limitrofe, e che oggi ha permesso la realizzazione di un impianto tra i primi in Italia nel settore delle aziende vitivinicole.
Ma l’impianto fotovoltaico è soltanto il risultato più eclatante del percorso intrapreso da Antonella e Vincenzo. Non meno importante infatti è stata la decisione presa l’anno passato di abbassare il peso delle bottiglie. Fino a tutta l’annata 2005 – quella attualmente in commercio – le bottiglie acquistate dall’azienda per imbottigliare i propri vini pesavano 750 grammi. Con l’annata 2006, che è stata già imbottigliata e che attualmente è in affinamento in cantina, il peso di ogni singola bottiglia si è abbassato di ben 100 grammi. Non solo, perché l’annata 2007 sarà messa in bottiglie del peso di 550 grammi. In altre parole, alla fine del processo le bottiglie de I Balzini White Label e de I Balzini Black Label peseranno 200 grammi in meno rispetto al passato. Se moltiplichiamo i 200 grammi per le 40.000 bottiglie di vino prodotte, arriviamo così a un totale di 8 tonnellate di vetro risparmiato, con conseguenti risparmio energetico e abbassamento di emissioni.
Non sono numeri da poco, e se anche gli altri produttori seguissero l’esempio di Antonella e Vincenzo la produzione di vino in Italia e nel mondo avrebbe un assai minore impatto sull’ambiente e al contempo un notevole valore aggiunto, quello dato appunto dall’attenzione posta alle tematiche di abbassamento dei livelli di emissioni così come richiesto dal Protocollo di Kyoto.
Infine, vale la pena ricordare anche che nella costruzione della nuova cantina di invecchiamento – i cui lavori si sono conclusi un anno fa – si è posto attenzione sia all’impatto ambientale che al risparmio energetico. La cantina infatti è completamente interrata per non disturbare il paesaggio circostante, e vi è stato realizzato un cattura luce, che permette di lavorare tra le barrique senza dover ricorrere alla luce elettrica.
E allora possiamo dire che da ora in poi bere i vini de I Balzini non sarà soltanto un piacere per il nostro palato, ma anche una garanzia per il futuro dei nostri figli.