L’importanza ( e la suggestione ) del packaging
Un giorno al Bistrot dell'Accademia dei Palati mi trovai a parlare con Gabriele Mazzeschi, un giovane viticoltore, riguardo la progettazione grafica per le nuove etichette del suo vino. Discutemmo delle diverse soluzioni grafiche proposte e realizzate dall'art director Federica Lorenzi dello studio La Fenice di Firenze.
La mia idea, inizialmente, fu quella di proporre a Gabriele una particolare degustazione presentando il medesimo vino in quattro diverse vesti grafiche in modo da poter valutare l'effetto che il packaging ha sul giudizio complessivo del consumatore nei confronti di un vino.
Al fine di evitare che per i sommelier coinvolti nella prova fosse troppo immediato riscontrare l'uguaglianza dei campioni proposti, decidemmo di presentare uno dei quattro vini con leggeri difetti di torbidità.
Martedì 20 dicembre 2011 invitai alcuni amici Sommelier di Firenze alla degustazione dando loro il compito di valutare, con un punteggio da 1 a 100 il livello di gradimento di ognuno dei quattro vini le cui differenti grafiche furono precedentemente numerate.
La maggior parte dei sommelier coinvolti non notò l'uguaglianza dei vini proposti ed assegnò ad essi punteggi notevolmente differenti: l'82 % degli assaggiatori, infatti, descrisse come migliore il vino con l'etichetta numero quattro mentre il 64 % mise al secondo posto il vino con l'etichetta numero tre.
Soltanto il 9 % degli assaggiatori, inoltre, si accorse che il vino che portava l'etichetta numero due era l'unico a differire effettivamente dagli altri.
La bottiglia più gradita al panel di assaggiatori partecipanti fu la numero quattro seguita dalla numero tre, poi dalla numero uno ed infine dalla numero due (figura 1).
Dai risultati raccolti durante questo confronto è emerso come la presentazione della bottiglia sia in grado di influenzare, in misura sensibile, il giudizio che un consumatore attribuisce ad un vino.
Maurizio Zanolla
Annotazioni di Roberto Gatti
Ho riportato gli esiti di questo interessante " esperimento " per fare capire quanto sia difficile per chiunque di noi, individuare i vini degustati in " incognita ", ovvero senza sapere cosa stiamo bevendo. E' molto piu' difficile di quanto possiamo pensare ed i risultati di questa bella degustazione ne sono una ulteriore conferma, ove ce ne fosse stato bisogno.
Roberto Gatti
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