23.05.2011 | Vino e dintorni Inserisci una news

Il Vino Chianti

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Quando scriviamo e trattiamo di vino Chianti dobbiamo fare una precisazione e/o suddivisione, che diventano essenziali per iniziare a capire le tipologie del Chianti

1 ) il Vino Chianti che comprende le provincie di : Arezzo , Firenze, Pisa ; Pistoia, Prato, Siena

il cui consorzio oggi raggruppa qualcosa come 2.500 aziende .

CARATTERISTICHE

Il vino Chianti è un'invenzione della natura e della cultura della regione d'Italia più conosciuta e amata nel mondo.

Le bellezze, la storia, le sensazioni, i sapori unici della Toscana si ritrovano in questo vino che è uno dei primi simboli del Made in Italy.

Nella sua vasta aerea di produzione sono presenti da secoli gli stessi vitigni: il Sangiovese prima di tutti, al quale possono aggiungersene in proporzione minore anche altri, sempre comunque coltivati nel territorio.

La loro combinazione e il carattere, la corposità e i profumi che terreni, altitudini e microclimi diversi gli trasmettono, danno vita al Vino Chianti a Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Della sua qualità si occupa dal 1927 il Consorzio Vino Chianti.

I suoi controlli riguardano l'intero ciclo di produzione – dalla scelta delle uve alla vinificazione, dalla verifica delle caratteristiche chimiche, fisiche e organolettiche all'imbottigliamento – e la fedeltà ai criteri imposti nel 1967 dalla d.o.c. e dalla d.o.c.g., riconosciuta nel 1984.

Il Consorzio è inoltre competente per i vini dei Colli dell'Etruria Centrale d.o.c. e per il Vino Santo del Chianti d.o.c. Ad esso è stato affidato dal Ministero delle Politiche Agricole il controllo dell'intera filiera produttiva vinicola italiana (controllo Erga Omnes).

Il lavoro del Consorzio e dei propri soci – produttori, aziende storiche, commercianti e cantine cooperative – garantisce la massima trasparenza della produzione e del mercato del Chianti d.o.c.g.

Il Chianti d.o.c.g è prodotto nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.

Il Chianti è di un vivace colore rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento. Di sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, dal profumo intensamente vinoso, talvolta con sentori di viola mammola.

Il Chianti può essere consumato, per qualche tipologia, come vino giovane, fresco e gradevole al palato, ma è ben nota anche, per alcune zone, la sua vocazione ad un medio e lungo invecchiamento, con cui matura colore, profumo e sapore inconfondibili.

Inoltre la pigiatura delicata, la fermentazione alle giuste temperature, l'evoluzione in pregiate essenze legnose, l'affinamento in vetro, aggiungono al vino personalità: più gentile e rotondo nel sapore, più complesso nei profumi, più intenso nel colore.

2) Il Vino Chianti Classico-Gallo Nero- che comprende i soli comuni di : Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Val d'Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.

La zona viticola del Chianti è stata delimitata nel 1932 da un decreto ministeriale e da allora i confini sono rimasti invariati. Il decreto definiva la zona di produzione del vino Chianti Classico come la "zona di origine più antica", conferendole un attestato di primogenitura e riconoscendole, così, una peculiare unicità territoriale. Già da allora, l'attuale territorio del Chianti è stato quindi riconosciuto come zona di produzione originaria per il vino Chianti Classico, che per distinguersi dai vini Chianti nati in seguito e prodotti in zone diverse dal territorio del Chianti ha dovuto fregiarsi dell'appellativo "Classico". Classico significa quindi "il primo", " l'originale ".

CARATTERISTICHE CHIANTI CLASSICO

Con oltre 600 soci iscritti, di cui circa 350 imbottigliatori, il Consorzio Vino Chianti Classico rappresenta oggi il 95% dell'intera denominazione e si avvale di un'organizzazione moderna, strutturata e professionale per svolgere al meglio le missioni per cui è nato: la tutela e la valorizzazione del vino Chianti Classico e del suo marchio.

Dal fronte della salvaguardia, che vede impegnati il laboratorio e quello legale, a quello della valorizzazione, affidato all'ufficio marketing e comunicazione, la macchina consortile si sviluppa in diversi organi legati dal comune impegno verso produttori e consumatori del "classico" e della sua terra di origine

IL CLIMA

Le caratteristiche del clima, del terreno e le diverse altitudini rendono il territorio del Chianti una regione vocata alla produzione di vini di qualità. Elemento caratteristico del paesaggio agrario chiantigiano sono, infatti, i filari di viti che si alternano agli oliveti. Gli oltre 7.000 ettari di vigneti iscritti all'Albo della D.O.C.G. per la produzione di Chianti Classico fanno di questa denominazione una delle più importanti d'Italia.

Il clima è di tipo continentale, con temperature anche molto basse in inverno – al di sotto dei 4-5 gradi – ed estati siccitose e roventi, durante le quali non di rado si superano i 35 gradi. Discrete sono le escursioni termiche nell'arco della giornata, anche a causa di un'altitudine piuttosto accentuata che dai 250 metri giunge fino ai 600, superando gli 800 metri sui Monti del Chianti. Le precipitazioni annue si attestano attorno ai 700-800 millimetri di pioggia, con una certa prevalenza nel tardo autunno e in primavera.

Le tipologie dei terreni cambiano notevolmente a seconda delle zone. Non è possibile ricondurre a una suddivisione strettamente comunale i vari tipi di suolo che caratterizzano il Chianti. Tuttavia, si può ugualmente asserire che il terreno di matrice galestrica è diffuso nell'area di San Casciano in Val di Pesa, il suolo argillo-calcareo caratterizza il territorio di Greve in Chianti e tutte le zone di minore altitudine, il macigno costituito principalmente da rocce di arenaria accompagna la dorsale dei Monti del Chianti, l'alberese è presente in misura predominante nella parte centro-meridionale del territorio e il tufo contraddistingue gran parte del territorio di Castelnuovo Berardenga. I rilievi con forte presenza di arenarie appaiono severi e scoscesi, quelli calcarei hanno forme più rotonde e morbide, mentre ancor più dolci sono le colline con prevalenza di argilla. Un dato comune a quasi tutta la zona di produzione del Chianti Classico è, comunque, la ricca presenza di scheletro, ovvero di ciottoli o sassi in particolare di galestro.

Due terzi dell'intero territorio sono occupati da boschi: presente quasi ovunque è la quercia, mentre il castagno è diffuso soprattutto nella fascia orientale del territorio; le conifere sono concentrate alle quote più alte e le pinete interessano le basse colline a sud di Firenze. La fauna non è più ricca come un tempo, ma ancora oggi è facile incontrare fagiani, cinghiali, lepri e caprioli.

IL CHIANTI CLASSICO O DEL GALLO NERO

Le regole della D.O.C.G.

Non tutto il vino prodotto in Chianti è Chianti Classico. Per avere diritto a una denominazione non è sufficiente, infatti, la provenienza da un determinato territorio, ma devono anche essere rispettate tutte le regole previste dal disciplinare di produzione, che stabiliscono le condizioni e i requisiti necessari perchè un vino possa fregiare della D.O.C.G. Chianti Classico.

CHIANTI CLASSICO Oltre alla zona di produzione, altro requisito fondamentale riguarda la base ampelografica – ovvero i tipi di uva che possono concorrere alla realizzazione di un vino – che prevede una percentuale minima dell'80% di Sangiovese, il vitigno a bacca rossa tipico della zona.

Insieme al Sangiovese possono essere presenti, in una percentuale massima del 20%, altri vitigni a bacca rossa tra quelli autoctoni, come il Canaiolo e il Colorino, e quelli "internazionali", come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, raccomandati e/o autorizzati nella zona di produzione. Tra le principali caratteristiche organolettiche indicate dal disciplinare troviamo il colore rubino che può divenire talvolta, secondo l'origine, intenso e profondo; l'odore con note floreali di mammole e giaggiolo unite a un tipico carattere di frutti rossi; e il sapore armonico, asciutto, sapido, con una buona tannicità che si affina col tempo al morbido vellutato. Altri requisiti richiesti sono la gradazione alcolica minima di 12 gradi per il vino giovane e di 12,5 gradi per la Riserva, l'estratto secco netto minimo di 24 g/l e l'acidità totale minima di 4,5 g/l. Oltre a questo, il disciplinare impone importanti fattori produttivi: ad esempio, stabilisce che la resa dell'uva a ettaro non può superare i 75 quintali dopo 4 anni dall'impianto e che la resa dell'uva in vino non può essere superiore al 70%, ovvero 52,5 ettolitri di vino per ettaro. Inoltre, stabilisce che le operazioni di vinificazione, conservazione e imbottigliamento devono avvenire esclusivamente all'interno della zona di produzione e che l'immissione al consumo è consentita dal 1 ottobre successivo alla vendemmia. Per la Riserva è previsto un invecchiamento minimo obbligatorio di 24 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia. Anche per quanto riguarda l'etichetta, il disciplinare detta alcune regole che si aggiungono a quanto già stabilito dalle specifiche norme vigenti in materia. In primo luogo, l'etichetta deve riportare l'indicazione "Chianti Classico" con la specifica di "Denominazione di Origine Controllata e Garantita" ed evidenziare l'annata di produzione delle uve. Il nome del vino può identificarsi con quello dell'azienda o di un marchio, oppure può essere un nome di fantasia o l'indicazione del vigneto di provenienza. In ogni caso, non possono essere utilizzati i termini extra, fine, scelto, selezionato, superiore, vecchio e simili.

Il Sangiovese: l'anima del Chianti Classico

Presente con una percentuale che da un minimo dell'80% può giungere fino al 100%, il Sangiovese è la vera anima del Chianti Classico. Si tratti di terreno o di clima, il Sangiovese è un'uva molto sensibile ai fattori esterni ed è davvero difficile individuare un altro vitigno che sappia così bene interpretare le caratteristiche di un suolo e modificare i propri profumi a seconda del terreno in cui nasce. Così, un bouquet floreale rimanda alle arenarie, l'aroma di frutti di bosco al calcare e il profumo di tabacco fresco al tufo, ma sempre, quale che sia la zona di origine, si deve ritrovare quel sentore di viola mammola che lo stesso disciplinare di produzione individua come elemento caratterizzante e specifico del Chianti Classico.

Il Chianti Classico giovane e la Riserva

Nei primi anni di vita, il Chianti Classico è profumato, fruttato, rotondo e presenta un colore rubino brillante. Ma il Sangiovese è un'uva da medio-lungo invecchiamento e, se utilizzato in percentuale molto elevata o in purezza come è previsto per il Chianti Classico, può dare vita a prodotti di grande corpo e notevole complessità, capaci di affrontare non pochi anni di invecchiamento.

Naturalmente, a stabilire la qualità finale del prodotto concorrono vari fattori: è di grande importanza l'andamento stagionale, che nelle annate migliori garantisce una maturazione perfetta e omogenea delle uve, ma anche il lavoro dell'uomo in vigna, sia durante le fasi colturali che in vendemmia.

Dell'intera produzione di Chianti Classico, un 20% circa viene oggi destinato alla Riserva, vino dal colore rosso cupo tendente al granato, dal profumo di spezie e piccoli frutti di bosco, dalla struttura importante, elegante e vellutato. Le uve migliori vengono destinate alla Riserva fin dalla vendemmia e le loro proprietà si arricchiscono quando conoscono i legni. Un tempo si utilizzavano grandi botti in castagno o rovere, oggi si preferisce ricorrere a contenitori di rovere di più modeste dimensioni, che accelerano i processi evolutivi e permettono maggiori cessioni dei loro aromi nel prodotto. Il vino soggiorna nel legno per un periodo più o meno lungo a seconda delle dimensioni della botte, poi affronta l'ultimo passaggio prima di entrare sul mercato, l'affinamento in bottiglia.

( link : https://docs.google.com/document/d/1hSBNhdzHS_Qfb9gN5ZrFy4Ft1dKU3Rs8FqVrMhKDW2M/edit?hl=en )


Tag: winetaste, gatti, toscana, chianti, firenze, pisa, Arezzo, gallo nero


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