Nel Chianti conosciuto in tutto il mondo per l'olio, ma soprattutto
il vino, si è voluto dare dimostrazione della qualità di prodotti
ancora poco conosciuti e delle capacità della terra, promuovendo una
pasta da agricoltura biologica, lavorata artigianalmente, trafilata
artigianalmente ed essiccata lentamente come in passato.
I lavori di raccolta del frumento si sono svolti con l’impiego di
macchinari d’epoca, gli unici ancora oggi in grado di raccogliere
una varietà di grano che supera spesso il metro e mezzo di altezza.
Via via che il grano è stato raccolto Giovanni Fabbri, proprietario
del "Pastificio Fabbri" di Strada in Chianti (FI), azienda con oltre
cento anni di storia, ha mostrato l'antico procedimento di
fabbricazione della pasta: il frumento è stato macinato per mezzo di
un'antica macina in pietra e la farina ottenuta è stata impastata
con la "madre", il lievito utilizzato in passato. Gli spaghetti
ottenuti in seguito sono stati fabbricati con l'ausilio di torchi
risalenti alla metà del 1900 e sono stati serviti nel pranzo che è
stato offerto dal titolare.
Nel pomeriggio si è svolta una conferenza stampa di presentazione
dell'azienda ai giornalisti presieduta da Renzo Marinai,
dall'agronomo Fabrizio Balò e da Giovanni Fabbri. Sono state
spiegate le coltivazioni, i terreni, il sistema biologico scelto, i
vini, l'olio, la grappa e, naturalmente, la pasta con le sue
caratteristiche e proprietà. La coltivazione biologica operata
dall'azienda è stato l'argomento principale della discussione dalla
quale è emersa la difficile scelta del titolare di non ricorrere a
nessun concime chimico e di svolgere un lavoro nei campi che sia nel
pieno rispetto della natura.
Verso le 20 ha avuto luogo una degustazione con l'assaggio dei vini
dell'azienda. La sera si è svolta la cena con la presenza di 200
commensali e la musica offerta dalla banda del paese, La Bandaccia
di Marcialla. I piatti si sono rifatti alla tradizione del Chianti
con antipasti toscani, gli "straccetti" di Renzo Marinai e la carne
di Dario Cecchini, titolare dell'omonima macelleria a Panzano.
Nel corso della cena sono stati mandati in onda filmati dello scorso
anno sulla giornata della mietitura e sull'originale "Funerale della
bistecca" ideato e presieduto dal Cecchini e che ebbe luogo il 31
marzo 2005 in commemorazione della povera fiorentina "esiliata".
Dario Cecchini ha, inoltre, intrattenuto gli ospiti con divertenti
canti paesani e con spassose poesie da lui stesso composte. Una tale
giornata è stata specchio della passione di antichi bottegai
fortemente uniti al passato e di giovani agricoltori alla ricerca di
un rapporto stretto e saldo con le tradizioni e la loro terra.
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