Alla BIT di Milano le due proposte di Caserta e Salerno.
Enogastronomia e turismo ecocompatibile sono i due punti chiave su cui la Bit, aperta fino a domenica, punta quest’anno. Basti pensare all’enorme ventaglio di proposte delle Città del vino, 430 in Italia, che possono contare su testimonial come Enzo Biagi, Francesco Moser, Folco Portinari ma anche Simona Ventura e Bruno Pizzul. Cucina in tutte le salse, è il caso di dire, col Master class di Gualtiero Marchesi, ma anche, nell’anno della Montagna, la riscoperta della risorsa natura, della sfida dell’ecoturismo e persino del turismo spirituale. Insomma, a guardare il calendario, una precisa spinta ad ampliare l’offerta tradizionale, mare e città d’arte, con le zone interne viste come risorsa di sapori legati alla storia italiana e di tradizioni artigianali. nella consapevolezza che oggi il turismo enogastronomico muove migliaia di persone motivate, colte e disposte alla spesa. Percorsi della gola e del gusto, verrebbe da dire, visto che spesso l’interesse per le città d’arte si abbina col piacere del buon bicchiere e con la curiosità per prodotti tipici e legati al territorio.
In questa chiave anche le due proposte di Caserta e Salerno per questa Bit. La città della Reggia punta infatti sui percorsi della mela annurca, «Carmela», uno dei frutti più pregiati (e diffusi) di Terra di Lavoro: le mele verranno anche offerte in assaggio ai visitatori. Salerno, dal canto suo, punta sull’artigianato tipico con lo speziale medioevale della «principessa Costanza» e sui prodotti gastronomici del Parco naturale del Cilento, il più grande d’Europa.