19.07.2002 | Eventi

Si è conclusa a Roma la XXIII Assemblea Federale dell’AIAB

Si è conclusa a Roma la XXIII Assemblea Federale dell’AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica). I delegati delle varie associazioni regionali intervenuti hanno approvato le modifiche ai disciplinari Aiab sulle produzioni biologiche, proposte dal Comitato Scientifico.

Si tratta di norme più severe e restrittive a garanzia del consumatore e dell’ambiente. Per ottenere il marchio “Garanzia AIAB”, oltre al rispetto del Regolamento CEE 2092/91, viene verificato il rispetto dei disciplinari Aiab per ogni specifico settore produttivo, di trasformazione e di vendita: dalle produzioni vegetali a quelle zootecniche, dalla ristorazione collettiva agli agriturismi, dalla biocosmesi ai prodotti tessili, dai mangimi ai mezzi tecnici. Due esempi della volontà dell’Aiab di dare maggiore qualità al metodo di produzione e ai prodotti stessi dell’agricoltura biologica: 1) il disciplinare per la zootecnia prevede l’obbligo di alimentare il bestiame con il 100% di materie prime provenienti da agricoltura biologica certificata. Attualmente il regolamente CEE permette, invece, una deroga ad utilizzare fino al 20% di mangimi non convenzionali, cioè non biologici; 2) per quanto riguarda le “aziende miste”, cioè quelle che nella stessa azienda coltivano prodotti con metodo biologico e prodotti con metodo convenzionale, queste possono avere il marchio biologico dall’Unione Europea (anche se solo per le produzioni biologiche) ma le sue produzioni non possono essere certificate con il marchio Garanzia AIAB perché i disciplinari dell’Associazione vietano l’azienda mista. La novità interessante emersa dall’Assemblea dell’Aiab è che, per la prima volta, anche i negozi e punti vendita di prodotti biologici potranno vantare il “marchio di garanzia” grazie all’elaborazione di un apposito disciplinare volto a qualificare i centri vendita che hanno creduto storicamente nel biologico e quelli, numerosi, che si stanno affacciando sul mercato. Particolare attenzione è stata rivolta ai diritti di informazione e trasparenza della proposta commerciale del consumatore.

FONTE: AIAB

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